L'ingresso e l'uscita d'emergenza del Gemmellaro non sono più ostaggio dei venditori di mobili usati e di cianfrusaglie, ma al suo interno il mercatino non ha rinunciato alla sua identità, con le solite bancarelle piene di oggetti di dubbia provenienza, computer, biciclette e le immancabili galline. Guarda le foto
Ballarò, il primo week-end dopo il blitz Libero il museo, ma gli abusivi resistono
Un risveglio sotto tono quello del mercatino di Ballarò all’alba del primo sabato dopo il blitz della polizia di giovedì scorso. Ad appena due giorni dai sequestri e dalle sanzioni, il piccolo mercato dell’illegalità, che nel fine settimana vive il suo momento di massimo affollamento, appare più circoscritto del solito. Poche le bancarelle che hanno deciso di sconfinare su corso Tukory e nessuna di queste tiene in ostaggio il Gemmellaro. L’ingresso del museo, infatti, si presenta insolitamente libero e anche il retro della struttura è stato risparmiato dagli abusivi.
Inoltrandosi all’interno del rione, tuttavia, il mercato pare non avere risentito particolarmente dell’intervento delle forze dell’ordine. Abbondano infatti i banchetti su cui, oltre alle solite cianfrusaglie, campeggiano motorini dell’acqua, computer, consolle, oltre che gli immancabili mobili e le biciclette. Non c’è più traccia della grossa svendita di materiale ospedaliero che negli scorsi giorni faceva bella mostra di sé in via Majali, al suo posto però, ecco uno stock di poltrone e sedie di ogni tipologia. Ampio spazio, come di consueto è stato dedicato all’elettronica e non manca l’apecar carico di galline, anche se sono gli unici animali in vendita, quanto meno alla luce del sole.