Oltre a riempire di sorrisi le strade dell'Albergheria sarà mantenuta la promessa di «un luogo dove giocare con i bimbi del quartiere» fatta alla piccola Edith tre anni fa da Orlando. Novità anche sulla costruzione de 'u capannuni, la copertura che racchiuderà le bancarelle
Ballarò Buskers e la rinascita del mercato storico Con gli artisti di strada arriva un nuovo parco giochi
Arriva la quarta edizione del Ballarò Buskers, dal 18 al 20 ottobre, e si porta dietro problemi vecchi, nuove prospettive e promesse mantenute. Uno sguardo sul mercato storico che impegna quotidianamente le associazioni dei mercatari, la circoscrizione e l’amministrazione comunale. «Il festival prevede una continuità – afferma Massimo Castiglia, presidente della prima municipalità – Siamo partiti con una prima edizione con cui insieme all’allora assessore Andrea Cusimano e la nascente assemblea Sos Ballarò si decise di fare iniziative che coinvolgessero il quartiere e che riportassero le famiglie all’interno del mercato. Adesso grazie anche alla Fondazione Terzo Pilastro e l’associazione Ballarò Buskers possiamo di offrire oggi a Palermo questo festival che si svolgerà in otto piazze del quartiere e coinvolgerà animatori culturali e commercianti e che prevede delle parate che partiranno dal Massimo, dal Cassaro basso e dalla Cattedrale per confluire simbolicamente nel mercato storico di Ballarò».
Da un lato ci sono i problemi che affliggono il quartiere, come le 18 discariche di rifiuti segnalate dallo stesso Castiglia che afferma: «Approfittano dell’area del mercato non regolarizzata per scaricare di tutto» e la chiusura del palazzo Giallongo di Fiumetorto da parte del Coime con l’allontanamento dei giovani che vivevano lì, che hanno evidenti problemi di tossicodipendenza legati al crack e sui quali «abbiamo proposto all’amministrazione un’azione di riqualifica perché siano un’altra occasione di rilancio», precisa ancora il presidente. Dall’altro c’è il nuovo fiume di artisti di strada e gente da tutta la Sicilia e non solo che si riverserà per le vie del mercato storico restituendo una ventata di freschezza alle strette strade del quartiere. Un’altra notizia ufficializzata oggi è che lo Iacp il 5 e il 20 novembre aprirà le buste per stabilire le ditte che costruiranno il mercato coperto di piazza Carmine, u’ capannuni, dove anticamente si vendeva il pesce e i venti alloggi popolari da realizzare nel quartiere. «Un piccolo segnale di rinnovamento – dice Castiglia – che parte dalla collaborazione con i commercianti. Di fronte alla domanda come lo rilanciamo questo mercato ci hanno detto “quanto era bello quannu c’era u’ capannuni“. Da lì è partita la collaborazione che si concluderà speriamo con la posa delle prime opere strutturali già a partire dall’anno nuovo». Castiglia sottolinea anche che nessun commerciante presente ora in piazza del Carmine, anche quelli che non hanno ancora le autorizzazioni, sarà tagliato fuori una volta realizzata la copertura.
L’arrivo degli artisti di strada porta con sé anche un’altra sorpresa, la promessa fatta a una bimba, Edith, nel 2016 da Orlando. Il sindaco le aveva chiesto quale fosse il suo più grande desiderio e lei aveva risposto di volere un parco giochi dove potere andare insieme ai suoi amici e gli altri bambini del quartiere. Ora Orlando ha fatto sapere che tutto questo sarà presto realtà. «Cosa sono i commercianti di Ballarò, i suoi residenti, come mi sento io da sempre quando vengo a Ballarò? Un artista di strada. Noi abbiamo coniugato un’eccellenza storica di un mercato popolare con la presenza di migliaia di persone che scopriranno che qui si può venire tutti i giorni dell’anno – commenta il sindaco – Tre anni fa avevo promesso a Edith un parco giochi per i bambini che verrà realizzato prima di Natale ma speriamo anche prima dell’Immacolata, dell’8 dicembre. E sarà lei a tagliare il nastro della struttura curata dal vicesindaco, che ha anche creato una task force per il miglioramento della vita nei mercati storici».
Il festival «Porta un po’ di sorriso dappertutto – dice Giacomo Terranova, presidente dell’associazione Mercato Storico Ballarò – Lo scopo reale del festival è sociale, cosa di cui oggi c’è bisogno. Un mercato millenario non poteva più soffrire più di quanto di ha sofferto negli ultimi venti anni. Anzi ci vorrebbero altre manifestazioni associate a questa per portare continuamente questi flussi di persone all’interno del mercato. Anche se durante l’anno riusciamo sempre a comunicare con l’amministrazione comunale. Solo nel quartiere ci sono 18 associazioni, ognuna con il suo scopo, tutte legate da Sos Ballarò. In questi anni non solo sono tornati i palermitani nel quartiere ma si è riusciti a contrastare la diffusione della droga. Si sta ragionando sul far tornare la pulizia di vie e piazze ma anche sull’illuminazione pubblica, perché dove c’è il bello c’è anche meno degrado»,