«Me lo hanno chiesto in tanti: amici, conoscenti, colleghi. E lo sento come un dovere, non come un piacere». Con una proverbiale motivazione di priorità, l’avvocato penalista Giuseppe Lipera ha annunciato la propria candidatura a sindaco di Catania. «Ci ho pensato, ma neanche tanto e alla fine ho detto: basta mi candido! Anche perché ho […]
L’avvocato Giuseppe Lipera si candida a sindaco di Catania. «La città è in malora e sta crollando»
«Me lo hanno chiesto in tanti: amici, conoscenti, colleghi. E lo sento come un dovere, non come un piacere». Con una proverbiale motivazione di priorità, l’avvocato penalista Giuseppe Lipera ha annunciato la propria candidatura a sindaco di Catania. «Ci ho pensato, ma neanche tanto e alla fine ho detto: basta mi candido! Anche perché ho visto quello che c’è in giro. In questa città non è cambiato molto», ha aggiunto in un’intervista a La Sicilia. Il legale, tra gli altri, ha difeso anche Antonino Speziale (condannato per l’omicidio del poliziotto Filippo Raciti durante il derby Catania-Palermo nel 2007) e Bruno Contrada (l’ex numero due del Sisde condannato per concorso in associazione mafiosa per cui la Cassazione aveva revocato la condanna).
Lipera ha anche un passato in Consiglio comunale a Palazzo degli elefanti: il 14 ottobre del 1988 subentra a Marco Pannella – a cui poi intitola anche una strada – che era stato eletto nella lista dei Radicali. Il legale rimane in carica fino alla conclusione del mandato, nel 1992. «La città è come una casa, una famiglia – dice Lipera – ci sono i genitori, i figli, i nipoti, in qualche caso anche i nonni e ci si confronta, si litiga. Ma se accade – come accade alla città – che la casa sta crollando, non si può litigare. Prima sistemiamo la casa e poi torniamo a confrontarci. Qui si vive di degrado. Una città in cui ha inciso molto la mancanza di potere, di una guida e in cui vige un’anarchia assoluta. «Non mi interessano i partiti – sottolinea Lipera – chiunque voglia appoggiarmi lo può fare, ma se pensa che in compenso avrà qualcosa se lo può dimenticare».
Una discesa in campo per cui Lipera sostiene di non avere ancora incontrato nessuno. «Basta a queste persone che vogliono sempre scendere a compromessi, fare aggiustamenti. “Io ti appoggio, però in cambio voglio questo o quello”. La spazzatura, le strade, il disagio non sono problemi né di destra, né di sinistra. E ho pensato – rivela il penalista – che, se eletto, vorrei nominare prosindaco Nello Trantino, che era nel partito monarchico con mio padre e che conobbi da bambino e sappiamo che è di destra. A sinistra, come vicesindaco mi piacerebbe avere Giuseppe Beretta che oltre a essere il nipote dell’avvocato Andrea Scuderi è il pronipote di Giovanni Motta, uno dei più grandi penalisti avuti in città. Questo – ribadisce Lipera – per testimoniare qual è la mia idea per restaurare questa casa, la città, che è in malora».