«Certo che qui l’unica cosa che non è di plastica sono le tovaglie che coprono i tavoli». È l’osservazione a voce alta di una turista, con uno spiccato accento trentino, mentre assaggia le pietanze preparate per la nona edizione della Sagra del pesce spada di Avola. Il paradosso è che la citta della mandorla è proprio uno dei due centri siciliani (insieme a Noto, escluse le isole minori) che per primi hanno emesso a luglio un’ordinanza sindacale che ne vieta l’utilizzo a partire dall’1 agosto proprio in occasione di feste pubbliche e sagre. Una scelta annunciata dal primo cittadino di Avola, Luca Cannata, in pompa magna durante una conferenza stampa congiunta con il sindaco di Noto, Corrado Bonfanti, con tanto di bandiera di Legambiente ad abbellire il tavolo e a manifestare l’impegno delle pubbliche amministrazioni.
Dai piatti ai bicchieri, dai vassoi alle ciotoline, fino alle posate e agli involucri con cui sono confezionate. È di plastica tutto ciò che viene utilizzato per servire non solo i vari piatti preparati con il pesce protagonista dell’evento culinario ma anche zeppole, crispelle, castagnole e cannoli ripieni di creme o ricotta. Eppure, l’ordinanza emanata dal sindaco avolese lo scorso 21 luglio è chiara in merito alle Disposizioni per la riduzione dei rifiuti, l’incremento della raccolta differenziata e la riduzione dell’impatto ambientale. È con questo documento, ampiamente pubblicizzato come pioneristico, che si fa «divieto di uso di contenitori e stoviglie monouso non biodegradabili».
Per la parte che riguarda nello specifico feste pubbliche e sagre il documento ordina, dal primo agosto, che «i commercianti, i privati, le associazioni e gli enti potranno distribuire al pubblico, visitatori e turisti, esclusivamente posate, piatti, cannucce, bicchieri, sacchetti e contenitori monouso in materiale biodegradabile e compostabile. In quanto – si legge ancora nell’ordinanza – minimizzare e praticare la differenziazione dei rifiuti per questa amministrazione è segno di civiltà». Un segno decisamente forte se si considera che l’ordinanza è stata emanata a poche settimane dal più noto e partecipato evento avolese, cioè la sagra del pesce spada: una tre giorni che si svolge in viale Papa Giovanni Paolo II, una delle vie che si sviluppa a raggiera da piazza Esedra. Ma le cose sono andate in maniera diversa.
«È una misura che abbiamo adottato a stagione estiva già avviata – dichiara il sindaco di Avola – ma sono stati tutti favorevoli e si impegnano ad attuarla nei limiti del possibile. In ogni caso – aggiunge – saranno sanzionati tutti coloro che non rispettano l’ordinanza». Non è chiaro se intenda in futuro o già durante la tre giorni. In ogni caso, qualche giorno prima dell’inizio della sagra, l’organizzatore Michele Magliocco di Club Musica Sound contattato da MeridioNews aveva ammesso che per l’occasione sarebbero stati utilizzati oggetti di plastica. «Non abbiamo trovato il materiale biodegradabile, ci attrezzeremo per il prossimo anno». E per riuscire almeno a rispettare la raccolta differenziata, Magliocco – che è anche cantante neomelodico e autore della canzone A colpa è dei pentiti e di un altro testo musicale dedicato al purosangue Tempesta che correva nelle corse clandestine di cavalli organizzate nel Catanese – aveva promesso: «Abbiamo pagato quattro persone in più che si occuperanno di passare per i tavoli e separare i diversi tipi di rifiuti. A differenza dell’anno scorso quando buttavamo tutto dentro a un unico sacco». Durante la serata, però, il signore che gira tra i tavoli sembra essere sempre lo stesso e ha solo un sacco nero dentro cui finisce tutta la spazzatura. Sul marciapiede ci sono dei piccoli cassonetti per distinguere i vari rifiuti ma tutto viene buttato in un mucchio indifferenziato.
«È molto grave – dichiara l’avvocato Paolo Tuttoilmondo di Legambiente Siracusa – che il sindaco abbia firmato un protocollo utilizzando anche il nostro simbolo e le nostre campagne senza poi impegnarsi per fare in modo che venga rispettato. Un’amministrazione che si è voluta fregiare pubblicamente di aver emanato un’ordinanza che vada incontro al rispetto dell’ambiente avrebbe dovuto vigilare maggiormente – aggiunge – specie in un’occasione come questa in cui si fa larghissimo uso di plastica. Per chi non si impegna formalmente – conclude – considereremo quell’impegno come carta straccia».
Gli agenti del commissariato di polizia di Avola, inoltre, hanno elevato una sanzione di 7.500 euro all’organizzatore dell’evento per irregolarità amministrative e igieniche. In particolare, sono state contestate la mancanza di documentazione relativa alla tracciabilità degli alimenti, la totale assenza di etichettatura alimentare, le condizioni di conservazione e lo stato fisico del pesce.
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