Autotrasportatori siciliani: “Pronti a bloccare autostrade, porti e aeroporti”

PARLA SALVATORE BELLA, PRESIDENTE DELL’AITRAS SICILIA: “LA SITUAZIONE CI STA SFUGGENDO DI MANO. LA GENTE E’ TROPPO ESASPERATA. ABBIAMO CHIESTO UN INCONTRO URGENTE AL MINISTRO ALFANO”

L’allarme lo lancia Salvatore Bella, presidente dell’Aitras, l’Associazione italiana degli autotrasportatori della Sicilia: “Abbiamo il timore di non riuscire più a controllare la protesta. I nostri iscritti non ci stanno più. Fino ad ora abbiamo rispettato le direttive dei Prefetti e dei Questori siciliani. I mezzi – che sono oltre otto mila – sono parcheggiati ai margini delle strade e in luoghi dove no creano problemi al traffico automobilistico. Ma adesso non riusciamo più a tenerli. La disperazione e la rabbia aumentano di ora in ora. Detto in altre parole, vogliono invadere autostrade, porti e aeroporti della Sicilia per bloccare tutto”.
“Gli autotrasportartori siciliani non ce la fanno più – aggiunge Bella -. In queste condizioni è impossibile lavorare. La sensazione diffusa è che il Governo nazionale non ascolti le proteste della nostra categoria. La gente qui vuole reagire”.
Agli autotrasportatori non è andata giù la svolta militare e poliziesca decisa dal Governo nazionale. Con un Ministro degli Interni, il siciliani Angelino Alfano, che, di fatto, ha militarizzato la Sicilia. Così gli autotrasportatori si sono rotti le scatole. E stamattina sono sul piede di guerra. Hanno chiesto un incontro urgente allo stesso Ministro Alfano. ma non hanno ricevuto risposta.
“Non credo – aggiunge Bella – che oggi riusciremo a tenere a bada l’insofferenza che cresce di ora in ora. Ieri abbiamo fatto un miracolo. Ma non abbiamo visto nulla. Approfitto del vostro giornale per spiegare qual è la nostra situazione e il nostro rapporto con i Forconi”.

“Noi – ci dice Bella – non ce la facciamo più. Costi troppo elevati. carburante alle stelle. tasse a mai finire. Ogni mese la situazione peggiora.  Il mestiere di autotrasportatore è pesante e difficile. Lavoriamo senza sosta. Spesso rischiano. Ebbene, non possiamo fare tutti questi sacrifici e poi essere massacrati dalle tasse e non arrivare alla fine del mese. Così non funziona. Adesso basta. Chiediamo al Governo nazionale risposte precise. Se non le avremo non ci fermeremo”.
“Non siamo Forconi – precisa il presidente dell’Aitras siciliana -. Ma siamo legati ai Forconi da un destino comune. In Sicilia, tranne pochissimi casi, non ci sono trasporti di merci industriali. noi trasportiamo l’ortofrutta prodotta in Sicilia. I Forconi sono quasi tutti agricoltori. Se ne deduce che, se falliscono i Forconi, falliamo pure noi. Perché loro, i Forconi, sono i nostri committenti”.
“Da qui – spiega Bella – la nostra alleanza con i Forconi. Se Equitalia toglie le case e i terreni ai Forconi, loro falliscono e noi pure. Per questo combattiamo insieme contro un Governi nazionale sordo. Ma questa volta ci sentiranno. Per davvero, Perché se gli autotrasportatori invaderanno le autostrade, i porti e gli aeroporti blocchiamo tutto. Tutto”.
“Aggiungo – conclude il presidente dell’Aitras Sicilia – che la gente del nostro settore è esasperata. Come sono esasperati i Forconi siciliani. Qui è in ballo la nostra vita e le vite delle nostre famiglie. E’ meglio che il Governo nazionale ci ascolti”.    

 


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