Il giudice per le indagini preliminari di Catania ha accolto la richiesta della procura a carico del presidente dell'Autorità di sistema portuale della Sicilia orientale. La notizia dell'inchiesta è stata diffusa ieri. Le accuse vanno dal peculato all'abuso d'ufficio
Autorità portuale, Annunziata sospeso per 9 mesi Il tribunale ha disposto il sequestro di 27mila euro
Sospeso per nove mesi «dall’esercizio di pubblico servizio». È questa la decisione che il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Catania ha preso a carico di Andrea Annunziata, il presidente dell’Autorità di sistema portuale della Sicilia orientale. La richiesta era stata avanzata dalla procura di Catania, che indaga Annunziata per peculato, falsità materiale e ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e abuso d’ufficio. Nei confronti dell’uomo è stato anche disposto il sequestro di 27mila euro, somma che costituisce l’equivalente dell’illecito profitto contestato.
Le indagini sono state condotte dalla guardia costiera di Catania e avrebbero lasciato emergere gravi indizi di colpevolezza a carico del presidente, alla guida dell’Autorità dal 2017, che nello svolgimento delle sue funzioni avrebbe ripetutamente usato a fini personali i fondi pubblici. Nel corso delle indagini sarebbero emersi una serie di falsi mandati di pagamento, relativi al rimborso di spese e trasferte, indebitamente emessi a favore del presidente. Rimborsi relativi anche a persone che niente avrebbero a che vedere con l’Autorità portuale e che avrebbero partecipato, senza averne titolo, a trasferte in Florida.
Secondo l’accusa, Annunziata avrebbe sottratto risorse dell’ente che guidava per indirizzarle «verso il soddisfacimento dei propri interessi privati». «La disinvoltura nella gestione privata del denaro pubblico – si legge in una nota ufficiale della Guardia costiera – nonché del mancato rispetto per le più elementari regole di buona amministrazione, è riferibile anche all’impiego da parte di Annunziata di uno dei dipendenti dell’ente quale personale factotum». Una persona che invece era stata assunta con tutt’altro incarico e qualifica.