Il programma interdipartimentale Autismo 0-90 del Policlinico peloritano già in primavera aveva sfiorato lo stop. Adesso il capolinea pare arrivato. A meno di un intervento della Regione. La storia ricorda quella del centro Nemo Sud
Autismo, a Messina centro d’eccellenza rischia chiusura «Tolta possibilità a chi non ha soldi per terapie private»
Dopo la chiusura del centro NeMo Sud c’è un altro centro di eccellenza che rischia di chiudere. Si tratta del programma interdipartimentale Autismo 0-90 del Policlinico. Già a inisi era rischiato di lasciare senza assistenza moltissimi bambini della città. Il programma, da nove anni ospitato al Policlinico, offre ai bimbi affetti da autismo terapie all’avanguardia con il supporto di personale specializzato nella riabilitazione per i minori con diagnosi dello spettro autistico e dello sviluppo. Il tutto grazie a una convenzione tra l’ospedale universitario e l’Università del Michigan.
In primavera una mobilitazione di massa e una raccolta firme erano riuscite a non far chiudere il programma ma adesso sembra arrivato il capolinea. A non volere fare passare in silenzio la vicenda sono i dirigenti regionali di Azione, Eleonora Urzì Mondo e Mario Galuppi di Cirella, e il presidente del consiglio comunale di Messina Claudio Cardile che in modo distinto hanno lanciato lo stesso appello, invitando chi di competenza a intervenire per evitare che un altro fiore all’occhiello nel mondo della sanità messinese chiuda. «Da sabato Messina si è vista ridurre drasticamente l’offerta sanitaria pubblica per i bambini con disturbo dello spettro autistico – afferma Cardile -. Neppure la raccolta di circa trentamila firme è servita a qualcosa. Di fatto in città soltanto chi ha la possibilità economica per portare i propri figli in centri privati può garantire loro l’assistenza sanitaria, mentre gli altri sono lasciati nell’abbandono. La scelta di chiudere tutto e non proseguire con questo servizio non è accettabile. Va trovata al più presto una soluzione: se il Policlinico universitario non vuole più questo progetto – continua – se ne faccia carico l’Asp, che già da qualche mese ha messo le risorse per portare a termine il ciclo di terapie per i bambini che avevano iniziato il percorso».
«Ancora una volta assistiamo inermi alla fine di un percorso virtuoso che, invece di trovare un prosieguo naturale, dati i risultati conseguiti negli anni, giunge al capolinea. Si gettano alle ortiche nove anni di lavoro e professionalità, facendo sì che terapisti competenti, eccellenze di cui la nostra città dovrebbe farsi vanto, non potranno più seguire i propri piccoli pazienti», aggiungono Galluppi di Cirella e Urzí Mondo sulla fine del progetto riabilitativo Autismo 0-90. «I minori che avevano avuto accesso al percorso, grazie a una proroga, hanno potuto portare a termine i nove mesi previsti dal ciclo, ma con la fine di questo progetto, la stessa opportunità non viene data anche ad altri. Ed è un assurdo visti gli ottimi risultati raggiunti dall’equipe in questi anni», proseguono i dirigenti del partito di Carlo Calenda.
«Si attende l’intervento urgente del governo regionale per risolvere in breve tempo la problematica. Chi fa politica a Messina e in Sicilia – conclude Cardile – dovrebbe vergognarsi». «Bisogna distribuire equamente la competenza tra diagnostica e riabilitazione fra clinica e Asp? Si proceda. Va rivista la pianta organica del Policlinico? Si faccia – attaccano i dirigenti di Azione – La Regione deve intervenire in qualche modo per consentire l’erogazione di un servizio che è assolutamente fondamentale? Non perda tempo».