Aurelio Scavone minacciato da Cracolici

Al telefono Aurelio Scavone è amareggiato. “Quello che è successo è incredibile. Mi ha minacciato. Mi ha detto, testuale: ti querelo, anzi, se ci incontriamo ti do legnate. Incredibile! Ovviamente, gli ho chiuso il telefono in faccia. Lunedì, altrettanto ovviamente, mi recherò negli uffici della Digos per presentare una denuncia. Lo devo denunciare non perché lo temo, ma perché questi non sono modi”.
Che è successo? E chi è che vorrebbe dare “legnate” al capogruppo al consiglio comunale di Palermo di Italia dei Valori, Aurelio Scavone? L’interlocutore un po’ su di giri – e molto sopra il rigo – è il rubicondo capogruppo del Pd all’Ars, Antonello Cracolici. I fatti li ha riportati Palermo report.it. Noi abbiamo chiesto ad Aurelio Scavone di raccontare come sono andate le cose.
“Le cose – ci dice il capogruppo di Italia dei Valori a Sala delle Lapidi, la sede del consiglio comunale di Palermo – sono andate così. Sulla mia bacheca di facebook, nel mio diario, scrivo quello che mi hanno riferito alcuni vecchi amici a proposito delle elezioni primarie del centrosinistra di domenica scorsa. Uno, in particolare – un mio vecchio amico da trentacinque anni – mi dice che personaggi di primo piano del Pdl, a livello nazionale, si sarebbero riuniti per sostenere la candidatura di Fabrizio Ferrandelli”:

– Chi?

“Marcello Dell’Utri e Claudio Scaiola”.

– Quando il suo amico ha pronunciato queste parole eravate in due?

“No, eravano in cinque perché stavamo giocando a briscola in cinque”.

– Ci può dire come si chiama il suo amico?

“Non ci penso nemmeno. Non faccio i nomi dei miei amici”.

– Almeno ci dica che cosa fa nella vita…

“E un pensionato. Ed è un esponente del centrodestra”.

– E’ una persona attendibile?

“Sì”.

– Poi che è successo?

“Ho raccontato, per grandi linee, l’accaduto sulla mia bacheca di facebook, nel mio diario”.

– Quindi?

“Mi ha chiamato Ivan Chiarello, che credo sia vicino a Ferrandelli. Mi ha detto: devi fare i nomi”.

– E lei cosa ha risposto?

“Ho risposto che sarebbe stato più corretto, da parte sua, parlare con Fabrizio Ferrandelli,  Antonello Cracolici e Giuseppe Lumia. Tutto qui”.

– E poi?

“Poi ho sentito squillare il mio telefono cellulare. Una voce femminile mi ha detto: c’è in linea l’onorevole Cracolici per lei”.

– A questo punto, supponiamo, i telefoni si sono rotti…

“Già”.

– Cosa le ha detto di preciso l’onorevole Cracolici?

“Mi ha detto: sono Antonello. Se non ritiri tutto quello che hai scritto ti querelo. Anzi, se ci incontriamo ti do legnate”.

– Insomma, da ‘quella parte’ i ragazzi sono un po’ nervosi…

“Un po’ troppo, direi. In ogni caso, la denuncia alla Digos ci sta. Anche per fare chiarezza”.

– Le che pensa di queste elezioni primarie?

“Penso che siamo davanti al fallimento delle elezioni primarie e al fallimento del centrosinistra di Palermo. E’ inutile che ci giriamo attorno: qualcuno ha manipolato queste elezioni, inducendo a votare persone di destra. Le rivelazioni di questo mio amico, in fondo, non sono un fatto unico. Anzi. Potrei citare il caso del gazebo di Piazza Europa dove è andato a votare Filippo Cannella, ex assessore della giunta comuale retta da Diego Cammarata. E l’elenco protrebbe allungarsi”.

-Allunghiamolo.

“Mi risulta che anche Manlio Mele si sia impegnato in queste primarie. Per non parlare dell’ospedale Civico”.

– Che è successo al Civico?

“Il Civico, ormai da qualche tempo, è notoriamente un ambiente Mpa. Alcuni amici mi hanno chiamato per avvertirmi che da quelle parti gente del Movimento per l’autonomia era mobilitata per Ferrandelli. Insomma…”.

 

 


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Al telefono aurelio scavone è amareggiato. “quello che è successo è incredibile. Mi ha minacciato. Mi ha detto, testuale: ti querelo, anzi, se ci incontriamo ti do legnate. Incredibile! ovviamente, gli ho chiuso il telefono in faccia. Lunedì, altrettanto ovviamente, mi recherò negli uffici della digos per presentare una denuncia. Lo devo denunciare non perché lo temo, ma perché questi non sono modi”.

Al telefono aurelio scavone è amareggiato. “quello che è successo è incredibile. Mi ha minacciato. Mi ha detto, testuale: ti querelo, anzi, se ci incontriamo ti do legnate. Incredibile! ovviamente, gli ho chiuso il telefono in faccia. Lunedì, altrettanto ovviamente, mi recherò negli uffici della digos per presentare una denuncia. Lo devo denunciare non perché lo temo, ma perché questi non sono modi”.

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