Aumento stipendio forestali, è polemica tra sindacati Sifus: «Mossa di Musumeci per non ricevere critiche»

Cracolicizzazione. L’apparente ritrovata intesa tra Regione e forestali passa per un neologismo che attinge a piene mani al periodo in cui – in piena epoca Crocetta – tra politica e sindacati non solo non correva buon sangue, ma volavano le querele. A coniarlo è un’altra sigla, la Sifus, spesso distante dai sindacati confederati e anche in questo caso critica rispetto alla firma del nuovo contratto triennale che porterà nelle buste paghe degli operai forestali 85 euro in più al mese, per tre anni. «Si è registrata la cracolicizzazione del governo Musumeci, grazie all’approssimazione degli assessori Bandiera e Cordaro», dichiara Maurizio Grosso, ovvero colui che nei mesi scorsi aveva dimostrato una maggiore disponibilità al dialogo con il nuovo presidente della Regione, dopo le tensioni degli anni scorsi con gli assessori Maurizio Croce e Antonello Cracolici.

E il riferimento di Grosso va proprio all’ex assessore regionale all’Agricoltura: era stato proprio Cracolici – il deputato dem ieri non ha mancato di ricordarlo – a chiudere l’accordo sul nuoco contratto poco prima del ritorno al voto per le Regionali del novembre scorso. Una mossa che per il Sifus non era altro che una mossa elettorale, per stemperare le acque e riallacciare i rapporti in vista delle urne. A quelle promesse, invece, ha dato seguito due giorni fa il governo Musumeci, tramite gli assessori Toto Cordaro, che ha parlato di «sensibilità» della giunta, ed Edy Bandiera. Una mossa accolta favorevolmente da Flai Cgil e Fai Cisl, ma che invece una volta di più trova l’opposizione di Sifus. «Alla fine ha vinto la pace tra il governo Musumeci e la banda Bassotti – scrive Grosso su Facebook -. I primi hanno ottenuto l’impegno a non avere rotte le scatole rispetto alla palese approssimazione manifestata nella gestione del comparto, i secondi novemila ore di permessi sindacali per garantire i propri privilegi e le clientele».

Un attacco frontale che segna un momento di discontinuità rispetto alle aperture che Sifus aveva evidenziato in primavera quando, nel pieno delle tensioni per i ritardi nell’approvazione del bilancio e contestualmente nell’avvio delle assunzioni degli operai stagionali, il sindacato si era mostrato paziente. Un po’ perché bisognava dare al nuovo governo il tempo per andare a regime e un po’ perché l’obiettivo era a lungo termine: la riforma del settore su cui, stando agli annunci di Musumeci, si inizierà presto a lavorare. «Sappiano che, se la cracolicizzazione è il loro obiettivo anche per la riforma del comparto, il Sifus la fermerà come ha fermato quella di Cracolici – avverte Grosso -. Il Sifus, per i primi di settembre, ha già convocato il suo parlamento regionale per definire le azioni da assumere in difesa e a sostegno del settore. La vicenda – conclude il sindacalista – rappresenterà sicuramente parte integrante del prossimo autunno caldo».


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