Una delibera che ha scatenato più di una polemica ma sulla quale bisogna fare ulteriore chiarezza. Si tratta del documento, svelato ieri da MeridioNews, con il quale la giunta di Catania ha proposto l’aumento delle indennità per sindaco, vicesindaco, assessori e presidente del Consiglio comunale. Dietro la decisione c’è l’adeguamento di Palazzo degli elefanti a […]
L’aumento delle indennità a Catania. Assessore: «Costo zero per il Comune. Soldi da fondo regionale vincolato»
Una delibera che ha scatenato più di una polemica ma sulla quale bisogna fare ulteriore chiarezza. Si tratta del documento, svelato ieri da MeridioNews, con il quale la giunta di Catania ha proposto l’aumento delle indennità per sindaco, vicesindaco, assessori e presidente del Consiglio comunale. Dietro la decisione c’è l’adeguamento di Palazzo degli elefanti a una norma regionale che, nei mesi scorsi, ha permesso ai Comuni siciliani, a loro volta, di allinearsi a quanto già varato dal governo di Mario Draghi per le Regioni a statuto ordinario. Unica differenza che nel secondo caso a erogare i fondi, al cento per cento, è lo Stato.
Per questo a Palermo, con un decreto firmato a luglio dall’assessore regionale alle Autonomie locali Andrea Messina, è stato previsto un fondo da sei milioni di euro con cui contribuire per il triennio 2023-2025. Soldi da assegnare ai 391 Comuni siciliani che ne fanno richiesta dopo la presentazione di una apposita istanza. «Il Comune di Catania tuttavia, essendo in dissesto finanziario, non ha potuto adeguarsi completamente ma abbiamo chiesto comunque di avere la parte di soldi che rientrano nel fondo creato dalla Regione – spiega a MeridioNews l’assessore comunale al Bilancio Giuseppe Marletta – Si tratta di soldi che hanno una finalità specifica, non possono essere utilizzati per altro, e devono essere spesi. Per questo motivo, noi abbiamo avanzato istanza nella misura del contributo per l’anno 2023. Tutto avverrà quindi a costo zero per le casse del municipio, al contrario, per esempio, di quanto avvenuto a Palermo».