Aule troppo piccole, lezioni in videoconferenza

Sono tante le nuove tecnologie che possono essere applicate alla didattica, dal podcast alle lavagne elettroniche passando per le lezioni in videoconferenza. Proprio su quest’ultima ha deciso di puntare la facoltà di Economia di Catania, ma non per permettere agli studenti di seguire lezioni con docenti di prestigiose università lontane, ma più semplicemente per risolvere il problema del sovraffollamento delle aule della facoltà di Palazzo Fortuna.

Da un paio di anni molte lezioni della facoltà di Economia sono tenute in video conferenza tra due aule, in una il docente tiene il suo corso e in un’altra gli studenti seguono la lezione in video. La facoltà ha deciso di percorrere questa strada perché il numero degli studenti di alcuni corsi era superiore alla disponibilità dei posti nelle aule. Il disagio c’è, si avverte ogni giorno e si acuisce quando l’aula magna è impegnata per le lauree o per le conferenze. Così, si è deciso di ricorrere alla tecnologia che però non sempre funziona al meglio.

“Ho assistito a molte lezioni in videoconferenza. Apprezzo il fatto che si cerca di migliorare la situazione per gli studenti, ma non sempre si hanno degli ottimi risultati. Accade che a volte non si riesce a fare il collegamento tra le due aule o salta l’audio. Quando ciò accade ci riversiamo tutti nell’aula in cui c’è il docente, “accomodandoci” per terra. Altre volte avviene il miracolo e tutto fila liscio”, ci racconta sorridendo Francesco studente di Economia.

Abbiamo seguito una lezione di Macroeconomia, mentre il professore parlava in aula 1 noi ci siamo accomodati in aula 6 per seguirla in videoconferenza. La connessione non è saltata ma effettivamente la qualità audio e video non era delle migliori. “Sarebbe meglio seguire le lezioni in maniera tradizionale, seguire senza il docente non è la stessa cosa. Non si possono nemmeno fare domande o chiedere chiarimenti. Preferirei il modo classico”, ci dice Lucia studentessa di Economia aziendale.

A quanto pare Lucia e gli altri studenti che preferirebbero lezioni frontali “tradizionali” dovranno accontentarsi del video. La facoltà, a parte l’aula magna, non ha aule con capienza superiore ai cento posti e molti corsi sono seguiti da oltre trecento studenti. “Qualche anno fa la facoltà è stata ristrutturata e le aule sono state modificate scegliendo di ridurne la grandezza e aumentarne il numero. Questa scelta è stata presa perché si pensava già al numero chiuso e quindi ad una diminuzione degli iscritti”, afferma Andrea Fichera rappresentante degli studenti. “La congestione attuale è normale, a causa dell’esigua disponibilità di posti. La facoltà ha puntato sulla videoconferenza per risolvere il problema e sarà così per i prossimi anni fin quando il numero degli iscritti non calerà”, aggiunge Fichera.

Sin dall’inizio dell’anno accademico i rappresentanti degli studenti hanno ricevuto segnalazione di aule affollate e collegamenti video non stabili, per questo la settimana scorsa i rappresentanti hanno scritto al preside. “Intendiamo proporre al preside alcune soluzioni. Manca il personale adatto per gestire il sistema, i tutor non sono tecnici e quindi non adeguati al ruolo. Auspichiamo che si possano indire bandi per acquisire il personale adeguato e magari -conclude Fichera- affittare nuove aule o cinema per le lezioni”.

Roberto Sammito

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