Augusta, relitto emerso e trasferito nell’hangar In corso le operazioni per il recupero dei morti

Da ieri pomeriggio il peschereccio recuperato a 370 metri di profondità a largo della Libia si trova sul molo militare di Augusta. È iniziata l’operazione più straziante, quella dell’estrazione dei corpi dei migranti che il 18 aprile del 2015 trovarono la morte nell’imbarcazione inabissata. Al momento sono circa una trentina i cadaveri estratti nella parte alta del barcone. In totale, secondo le stime fornite nei giorni scorsi dalla Marina militare, nella stiva ci sarebbero 250-300 corpi. Oggi è stata fatta una ricognizione nella pancia del peschereccio con delle telecamere telescopiche. Il prossimo intervento sarà il taglio in una parete laterale per permettere ai vigili del fuoco di entrare all’interno e estrarre le salme, che saranno poi sottoposte ad autopsia e a prelievi del dna per la loro identificazione.

Su quel naufragio indaga la Procura di Catania che ha iscritto nel registro degli indagati due persone: lo scafista tunisino Mohammed Ali Malek e l’aiutante siriano Mahmud Bikhit. Il recupero dell’imbarcazione ha avuto, nel complesso, un costo di oltre nove milioni e mezzo di euro. In conferenza stampa il contrammiraglio Pietro Corvino ha spiegato il dettaglio delle spese: «Per l’ispezione del relitto 1,4 milioni di euro; per la progettazione del recupero 1,6 milioni di euro, e per la mobilitazione dei mezzi in totale 6,5 milioni di euro». Il premier Matteo Renzi ha voluto precisare: «Ho dato disposizione alla Marina militare di andare a recuperare il relitto per dare una sepoltura a quei nostri fratelli, a quelle nostre sorelle che altrimenti sarebbero rimasti per sempre in fondo al mare. L’ho fatto perché noi italiani conosciamo il valore della parola civiltà. Dare una tomba a ciascuno di loro significa restituire il diritto alla memoria».

Le autopsie e le identificazioni delle salme saranno invece gratuite, grazie alla disponibilità delle università di Catania, Messina e Palermo, oltre che dei medici della polizia di Stato. A coordinare le operazioni sarà Cristina Cattaneo, docente della sezione di Medicina legale dell’università di Milano. Nel porto di Augusta è stata avviata, intanto, la macchina organizzativa. Che prevede vitto e alloggio a tutti gli operatori coinvolti, 150 in media al giorno. Una cittadella per i vigili del fuoco – con aula incontri, due dormitori e uno spogliatoio – per la Croce rossa, un posto medico avanzato e un consultorio psicologico ventiquattr’ore su ventiquattro. Le aree dove saranno eseguite le autopsie saranno tre.


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