La regione siciliana vive una condizione finanziaria difficile. Frutto di una gestione tutt'altro che oculata. Troppi sprechi e, adesso, tagli in molti casi sbagliati. Invece di colpire le aree parassitarie (si pensi ai 'grandi eventi', che tali non sono mai stati, soprattutto negli ultimi dieci anni, manifestazioni in moti casi inutili, anzi utili soltanto per spartire benefici e prebende a clientele varie) si colpiscono certi servizi essenziali. Quello che succede in questi giorni all'as, azienda siciliana trasporti è da manuale.
Ast, le ragioni della crisi
La Regione siciliana vive una condizione finanziaria difficile. Frutto di una gestione tutt’altro che oculata. Troppi sprechi e, adesso, tagli in molti casi sbagliati. Invece di colpire le aree parassitarie (si pensi ai ‘Grandi eventi’, che tali non sono mai stati, soprattutto negli ultimi dieci anni, manifestazioni in moti casi inutili, anzi utili soltanto per spartire benefici e prebende a clientele varie) si colpiscono certi servizi essenziali. Quello che succede in questi giorni all’As, Azienda siciliana trasporti è da manuale.
La storia, per grandi linea, la racconta il parlamentare regionale del Pdl, Marco Falcone, che segue da vicino la vicenda. L’Ast,, è noto, è una società partecipata dalla Regione siciliana. Che è sprofondata in una pesante crisi a causa di un deficit dichiarato di quasi 100 milioni di euro.
Ieri – così leggiamo in un comunicato – Falcone, “in un clima di serenità”, ha incontrato il presidente dellAzienda (cioè dell’Ast ndr), Dario Lo Bosco.
“Nellincontro – si legge nel comunicato stampa – sono state affrontate tutte le problematiche che attanagliano lAzienda siciliana trasporti. E stato rilevato che la complessa situazione aziendale è dovuta sia dai mancati trasferimenti della Regione, nonché dai crediti vantati nei confronti dei Comuni che, mai come in questo periodo, si trovano, anche loro, in una condizione di enorme difficoltà”.
“La Regione, difatti – si legge ancora nel comunicato – non ha ancora approvato il bilancio consuntivo dellAst del 2011, causando il mancato trasferimento di 11 milioni di euro. Stessa situazione con il bilancio previsionale del 2102, la cui mancata approvazione priva lAst di ulteriori 8 milioni di euro. Occorre, inoltre, ricordare che dei 13 milioni di Euro che lassessorato regionale dei Trasporti avrebbe dovuto erogare alla stessa Azienda come rimborso delle carte di libera circolazione rilasciate agli anziani che ne hanno diritto, ne vengono riconosciuti appena due milioni”.
A tutto ciò si aggiunge la decurtazione del 20 per cento degli stanziamenti rispetto allanno 2011.
Appare evidente – osserva Falcone – che la situazione oggettivamente difficile dellAst è data anche dai mancati trasferimenti regionali che hanno costretto lAzienda a costanti scoperture bancarie, con significativi oneri di interessi passivi, difficoltà per le forniture del carburante, il cui acquisto alla pompa comporta un aumento rilevante del prezzo. Quindi il mancato pagamento delle quattordicesime agli stessi dipendenti, nonché la soppressione di numerosissime linee.
A questo punto – precisa il deputato del Pdl – bisogna evitare che lAst sia messa in ginocchio e costretta a fallire o ad essere assorbita da un gruppo di privati che, in ragione di una ristrutturazione aziendale, metterebbero sulla strada oltre 250 dipendenti, mortificando la mission, che ha anche una rilevanza sociale, della stessa azienda. (a destra, foto di Dario Lo Bosco tratta dasicilydistrict.eu)
Necessita dunque – conclude Falcone – che la Regione faccia la sua parte, approvando sia il bilancio consuntivo del 2011 che quello previsionale del 2012, al fine di riconoscere le somme spettanti e dare una boccata dossigeno per scongiurare una non imprevedibile capitolazione aziendale.