Domenica l'appuntamento con il Lungomare liberato si sposta in città. In piazza Federico di Svevia, con una grande festa che vede coinvolti diversi gruppi cittadini. Tra gli appuntamenti, un approfondimento sullo stato e la storia del pozzo di Gammazita, da anni abbandonato. E una petizione per ristabilire il decoro nell'area del maniero
Associazioni e artisti per Castello liberato L’appello: «Meno parcheggi, più cultura»
Una rete di associazioni e artisti che per una giornata si uniranno all’ombra del Castello Ursino. È l’iniziativa Castello liberato, organizzata per domenica 3 maggio dalle 10 alle 22 con il patrocinio del Comune di Catania. L’evento vede coinvolti Lungomare Liberato, Salvaiciclisti, Gammazita, comitato popolare Antico Corso, comitato Terme dell’Indirizzo, comitato di via Gisira, Città Felice, GammaZeta, Etna ‘ngeniousa, Fare, One More, comunità di Sant’Egidio, Hackspace e Centro contemporaneo. Realtà unite «con lo scopo di riappropriarsi degli spazi urbani, liberandoli, rigenerandoli, rendendoli fruibili e a misura di cittadino», spiegano. Il Castello e la via Lanaria sono inclusi nell’iniziativa internazionale Invasioni digitali. Tre i turni per le passeggiate gratuite: alle 15, alle 17 e alle 19. Il tour – che prende il nome di Lungomare liberato 1621 edition – parte dal maniero federiciano con il giro esterno e del fossato per poi passare da via Plebiscito, la fontana di Sant’Agata, la porta di Carlo V e il ritorno al pozzo di Gammazita. Proprio il pozzo sarà al centro di un incontro organizzato – insieme alla Società Dante Aligheri e l’Archeoclub Catania – dall’associazione Gammazita, che aveva già chiesto l’affidamento del bene e il ritorno alla sua fruibilità con una formale richiesta al Comune di Catania. Con una petizione, infine, si chiederà alla stessa amministrazione «per la rimozione di alcuni stalli del parcheggio in corrispondenza dell’ingresso principale del Castello Ursino e la chiusura parziale della sede stradale davanti al prospetto laterale della chiesa di San Sebastiano». E non solo.
Tra le attività rivolte agli adulti e quelle adatte anche ai bambini – spaziando dall’arte alla lettura, compresa una caccia al tesoro -, uno spazio sarà dedicato interamente alla storia e alla necessità di valorizzare il Pozzo del XII secolo, a cui è legata la leggenda della giovane Gammazita. Un tempo parte della passeggiata a mare dei catanesi, raccontato dalle parole e dai dipinti degli intellettuali europei, oggi il sito risulta inaccessibile. Per questo domenica l’associazione omonima ha previsto l‘intervento del docente di Lettere di Unict Dario Stazzone e di Giuseppe Pagnano, già docente di Architettura e autore di un volume considerato la pietra miliare nello studio delle trasformazioni del volto della città. Nel 1992 è proprio Il disegno delle difese di Pagnano a pubblicare una foto del pozzo di Gammazita sommerso dai rifiuti. Da allora si susseguono gli appelli di cittadini e associazioni alla soprintendenza etnea affinché ripristini lo stato del bene. Lavori in effetti cominciati nel 1994 e portati a termine, ma oggi resi inutili da decenni di nuovo oblio. Da due anni, il gruppo di volontari con sede in piazza Federico di Svevia cerca di far conoscere a cittadini e turisti un luogo una volta meta fissa dei visitatori. Anche facendosi dare le chiavi del cancello – abusivo, ma posto anni fa dai privati a tutela del bene – che impedisce l’accesso al cortile. Visite concluse a causa del cambio del lucchetto da parte di un abitante delle case che si affacciano sul pozzo.
Sempre domenica, alle 17,30, ci sarà poi un dibattito sul tema della mobilità sostenibile con docenti internazionali e alcuni assessori della giunta Bianco. «L’incontro vuole essere un punto di partenza per iniziare un dialogo fra i protagonisti della vita politica e sociale della città, ossia cittadini, amministrazione comunale e università – spiegano gli organizzatori – con il fine di liberare Catania dai nodi che la tengono legata a basse condizioni di vivibilità e farle esprimere le potenzialità di città votata alla cultura, al benessere, al turismo e, in una parola, alla felicità». Durante l’appuntamento verrà presentata la petizione rivolta al sindaco Enzo Bianco: «La piazza Federico di Svevia non può ammettere la presenza di aree destinate al posteggio di numerose auto a qualunque ora del giorno e della notte – si legge – Non è possibile, inoltre, la collocazione di contenitori per i rifiuti urbani in corrispondenza del prezioso portale degli inizi del XVIII secolo appartenente alla chiesa San Nicolò Minore, demolita nel 1955, e innestato sul prospetto laterale della chiesa di San Sebastiano». Portale che, infine, avrebbe bisogno di un «cartello informativo che ne racconti la rilevante storia».