Roberto Di Mauro, assessore all’Energia e servizi di pubblica utilità della Regione Siciliana si dimetterà a breve dal suo ruolo. La conferma, con le indiscrezioni che ormai circolano da settimane, è arrivata attraverso lo stesso esponente della giunta guidata dal presidente Renato Schifani. Di Mauro, intervistato da Blog Sicilia, ha detto di avere fatto tutto quello che era possibile e di essersi impegnato al cento per cento. Ma adesso «è giusto che qualcun altro occupi un assessorato impegnativo che non lascia respiro nemmeno nei week end. Questo avviene – continua Di Mauro – perché purtroppo il sistema dell’acqua, del servizio pubblico o della diga non finisce mai. C’è un tempo per tutto». L’assessore ha sollevato anche un problema relativo agli uffici dell’assessorato. «Con due dipartimenti bisogna affrontare tutto con 246 unità in meno e solo 4 funzionari su 50 previsti per svolgere compiti di capi servizi. Qui occorre una sensibilizzazione della forza lavoro perché a fronte delle carenze, nessuno vuole venire a lavorare qui. Non so perché ma molte persone rifiutano». Per Di Mauro l’assessorato all’Energia vive di «precarietà rispetto alle risorse umane assegnate. I temi trattati sono delicati e serve grande attenzione ma non capisco tutta questa ostilità. Perfino i vincitori di concorso neoassunti rinunciano al posto di lavoro se assegnati qui».
Di Mauro ha anche detto di avere «trovato il deserto». Prima di lui, ma con il governo Musumeci, l’assessorato all’Energia è stato guidato da Daniela Baglieri, Alberto Pierobon, Vincenzo Figuccia e a interim dallo stesso Musumeci. Parole amare quelle di Di Mauro, pronunciate da un politico che non è proprio l’ultimo arrivato alla Regione. Originario di Agrigento, città di cui è stato anche sindaco, Di Mauro è alla sua sesta legislatura a Palermo. Vicino a Raffaele Lombardo, è stato tra i fondatori del Movimento per le autonomie, partito di cui è stato capogruppo all’Ars e che gli ha affidato il ruolo di commissario per Palermo. Nel 2006 è stato anche parlamentare a Roma grazie alla lista che vedeva uniti il Mpa e la Lega Nord, all’epoca riferimento di Umberto Bossi. Con Lombardo è stato tre volte assessore alla Regione: prima alla Pesca, poi al Bilancio e infine all’Ambiente.
Tra i tanti dossier sul tavolo dell’assessorato all’Energia uno dei più delicati è quello che riguarda la costruzione di due termovalorizzatori. Adesso bisognerà capire chi prenderà il posto del politico di Agrigento. In orbita Mpa ci sono l’ex assessore alla Sanità Massimo Russo, l’ennese Francesco Colaianni ma anche Antonino Scavone. Quest’ultimo, fedelissimo di Lombardo, è stato assessore alla Famiglia nella giunta dell’ex presidente della Regione Nello Musumeci. Con il centrodestra è stato pure assessore al Personale a Catania, nella giunta di Umberto Scapagnini, ma anche senatore nel 2013.
«Mi chiamano "la pusher dell'Asp". E pensare che io non ho mai nemmeno fumato uno…
Un'opera che sembrava essere finita nel dimenticatoio ma che adesso, almeno negli annunci, torna alla…
«In relazione alla perquisizione effettuata nella giornata di mercoledì 19 marzo presso gli uffici di Caltaqua,…
La spensieratezza di un esordiente mischiata alla consapevolezza delle proprie qualità. Oggi è stata la…
In 289 hanno votato l'opzione «grembiule al bisogno» mentre 197 hanno contrassegnato la casella «grembiule…
Gli agenti della polizia di Stato hanno ritrovato gli arredi sacri, sottratti nel corso di…