Dopo i primi mesi di defaillance e polemiche inizia a carburare l’assessorato regionale alla Salute, retto dall’assessora Giovanna Volo, sul cui capo pende ancora la richiesta di sfiducia per inadeguatezza presentata dai gruppi parlamentari che fanno capo a Cateno De Luca. Fondamentale in questo senso l’arrivo in un ufficio a oggi ancora piuttosto sguarnito di Salvatore Iacolino, ex europarlamentare di Forza Italia, una lunga carriera da commissario nelle varie Asp siciliane, come direttore generale del dipartimento della pianificazione strategica. Posto rimasto fino a una settimana fa vacante.
Tante le priorità sul tavolo, a cominciare dalla questione spinosa del reparto di cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale San Vincenzo di Taormina, la cui convenzione con il Bambino Gesù di Roma, in scadenza, aveva suscitato non pochi mal di pancia, soprattutto a livello di immagine. La questione non è ancora risolta, il centro d’eccellenza romano chiede un rinnovo per dieci anni, ipotesi inizialmente esclusa dall’assessorato, che adesso ha chiesto la proroga tecnica fino al 31 dicembre di quest’anno. Soluzione tuttavia non risolutiva, oltre che poco gradita al centro convenzionato.
I primi risultati sono tuttavia arrivati dopo un incontro con le sigle sindacali che rappresentano i dirigenti medici per discutere del blocco dei concorsi all’interno delle Asp per dare precedenza alle stabilizzazioni dei precari su tutti i livelli. Blocco che era stato inizialmente aggirato da una direttiva emanata dalla stessa Volo, che ora pare intenzionata a tornare parzialmente sui suoi passi. Le organizzazioni sindacali hanno chiesto e ottenuto un nuovo protocollo d’intesa che mette in stand by le procedure concorsuali, anche quelle già avviate, che potranno essere portate a termine solo alla fine della «ricognizione propedeutica alla stabilizzazione dei precari nel limite del 50 per cento delle risorse economiche assunzionali di ciascuna azienda», come spiegano le sigle coinvolte.
«È stata inoltre accolta un’ulteriore modifica al testo previgente che riguarda i criteri di priorità – continuano i sindacati – sulla cui base la precedenza alla stabilizzazione verrà riconosciuta al personale reclutato con rapporto di lavoro a tempo determinato a seguito di selezione pubblica indetta dall’azienda procedente, in subordine da altra azienda del Sistema sanitario regionale e in ulteriore subordine da altra azienda del Sistema sanitario nazionale».
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