Assenteismo negli uffici della Regione siciliana: forse i dati andrebbero ‘letti’ meglio!

SI DOVREBBERO ANALIZZARE LA DISTRIBUZIONE DI GENERE, IL TASSO DI PART-TIME, L’INCIDENZA DEI PERMESSI SINDACALI, LA LEGGE 104 E QUALCHE ALTRA COSA ANCORA. FACENDO, MAGARI, IL RAFFRONTO CON ALTRE REGIONI. MAGARI ANCHE CON LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI…

di Paolo Luparello 

A proposito di un articolo che come una cambiale viene pubblicato sui quotidiani siciliani … Fannulloni e stacanovisti alla Regione Ecco i dipendenti che si assentano di più …

Se vuoi leggere anche i link leggi il post al link http://www.perchenosicilia.org/?p=7069

… come tutti gli anni, in questo periodo, i giornalisti locali si occupano delle assenze dei dipendenti della Regione Siciliana. Assenze relativamente alle quali è la stessa Regione, Dipartimento della Funzione Pubblica, a fornire i dati, dati che, a parer mio, non possono essere commentati in assenza di termini di riferimento.

Se guardiamo QUI i dati del 2013 non sembrano particolarmente “scandalosi” rispetto ad altre Regioni. Mi sono preso la briga di andare a verificare qual è la situazione di una delle Regioni prese sempre a riferimento: l’Emilia-Romagna. Effettivamente, i tassi di assenza mensili nei primi tre mesi del 2014 dei dipendenti di quella Regione sono sensibilmente più bassi di quelli della Regione siciliana, anche se c’è da notare che nella tabella dell’Emilia-Romagna viene espressamente indicato che il tasso di assenza non tiene conto delle ferie.

E’ così anche per la Regione siciliana? Per curiosità sono andato a fare una verifica delle assenze del Dipartimento della Funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Speriamo che nessun giornalista vada mai a guardare questi dati … a parte che risultano aggiornati a settembre 2013, non parliamo del tasso di assenza … non oso commentare!

Ma siccome non voglio cadere nella stessa “faciloneria” in cui cadono alcuni bravi giornalisti di provincia, dico che per poter commentare dovremmo disporre di dati di uffici di dimensioni analoghe, dei quali dovremmo conoscere la distribuzione di genere, il tasso di part-time, l’incidenza dei permessi sindacali e della cosiddetta legge 104 e qualche altra cosetta ancora.

Prima di commentare, insomma, andrebbe fatto un lavoro di studio non indifferente che sicuramente un giornalista d’inchiesta potrebbe tranquillamente svolgere con tutto il tempo che probabilmente ha a disposizione.

Ha fatto questo lavoro il bravo giornalista autore dell’articolo che commento? Non lo so, ma la sensazione che viene data è quella di un articolo che “ammicca”! Ammicca al bisogno di una certa popolazione di internauti di potersi sfogare contro la categoria meno amata della Sicilia, e dopo Crocetta, e di tutta Italia… la “casta dei dipendenti regionali”.

Senza uno straccio di confronto e senza alcun “benchmark” si parla di assenteismo, di fannulloni e di stacanovisti, utilizzando alcuni di questi termini impropriamente (l’assenteismo è un reato e si riferisce a una assenza dal lavoro, mentre si risulta presenti; come si fa a parlare di fannulloni o di stacanovisti solo sulla base delle assenze “giustificate” dal lavoro e senza alcun riferimento alla produttività?).

A quando un’inchiesta sulle assenze di un Comune o di una Asp? Forse a mai… a chi può fregare degli “internauti” il commento di quei dati. Forse interesserebbe ai cittadini … ma questa è un’altra storia!

Provate a navigare i dati del Comune di Palermo o quelli della Asp, semore  di Palermo per non andare troppo lontano … al bravo giornalista chissà quali iperboli linguistiche potrebbero venire in mente!

I complimenti al bravo giornalista il cui articolo ha fatto il pieno di visite, di “Like” e di commenti pepati, ma che non gli permetterà, tempo per lui, di concorrere per alcun premio!


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