Oggi il secondo atto dell’assemblea del Pd siciliano, Burtone: «Togliere le primarie dallo statuto è un atto di violenza»

La situazione è questa: da una parte chi vuole le primarie aperte anche ai simpatizzanti, dall’altra chi spinge per il voto interno, quello a cui partecipano solo le persone tesserate al partito. È la contrapposizione che sta vivendo il Partito democratico in Sicilia nelle ultime settimane; contrapposizione che a inizio gennaio ha portato a un’assemblea interlocutoria – e poi rinviata – nella quale però si sono delineati in modo chiaro gli schieramenti. A volere che il congresso del prossimo marzo si svolga sulla base del voto interno sono l’attuale segretario del Pd siciliano, Anthony Barbagallo – che fa riferimento alla segretaria nazionale del partito, Elly Schlein – e la maggioranza che lo sostiene; dall’altra parte l’area che si rivede nell’europarlamentare Stefano Bonaccini, il quale contro Schlein ha perso il voto per la segreteria proprio a causa delle primarie aperte (nella fase del voto riservata alle sole persone tesserate, invece, aveva ricevuto più voti).

«Credo che questa sia una contraddizione ben evidente», dice a MeridioNews Giovanni Burtone, deputato regionale del Partito democratico e sindaco di Militello in Val di Catania. Il riferimento è al fatto che finora Barbagallo si è opposto alla modalità di voto che ha permesso al suo riferimento politico (Schlein, ndr) di diventare segretaria del partito. Più volte deputato regionale e nazionale, una volta europarlamentare e due volte assessore regionale, Burtone è anche il primo firmatario di un documento che all’inizio del 2025 ha portato allo scoperto il dualismo di cui stiamo parlando. Una mossa, questa, che secondo alcuni ha spaccato il gruppo parlamentare Dem all’Assemblea regionale siciliana. Dopo che l’assemblea dell’11 gennaio era stata aggiornata alla settimana successiva, non si era potuta tenere, perché il maltempo ha impedito a Igor Taruffi – responsabile organizzativo del partito a livello nazionale – di raggiungere Palermo in aereo. Ecco, quindi, che il secondo tempo si terrà oggi a partire dalle 18. «Conoscendo Taruffi, siamo fiduciosi che possa essere garante di un percorso corretto, nelle procedure anche», dice Burtone.

«Non mi sembra ci siano stati grandi passi avanti rispetto a quanto detto l’11 gennaio», aggiunge. Intanto la componente che chiede primarie aperte ha lanciato una raccolta firme online. «Se le mettiamo insieme a quelle raccolte in presenza, arriviamo a oltre 4.000 firme, e stiamo continuando», dice Burtone. Il sindaco di Militello sottolinea che le primarie «sono un tratto distintivo del Pd, un elemento identitario, che differenzia questa forza politica dai partiti personali. Per noi sono un fatto essenziale. Se il Partito democratico vuole fare come le forze politiche verticistiche, sarebbe contro natura». Burtone racconta che «le primarie così come furono concepite con Prodi e con Veltroni furono una grande occasione di mobilitazione e di confronto con le nostre comunità». Il suo ragionamento è che in un’epoca come la nostra, «nella quale mobilitare le persone giovani e farle iscrivere a un partito è molto difficile, le primarie aperte danno la possibilità ai giovani e a chi vota il Pd pur non essendo tesserato di esprimersi e di partecipare, anche se poi al partito non si iscrive. Il tesseramento, invece, non mi sembra un grande elemento di mobilitazione collettiva». Anche per questo, secondo Burtone «togliere le primarie dallo statuto, è un atto di violenza rispetto alle cose fatte finora, dal momento in cui si è costituito il Pd».

«Le primarie sono uno strumento che il Partito democratico ha apportato al sistema politico – continua il deputato regionale – Subito dopo anche a destra si discusse di primarie, ma poi procedettero in un altro modo». In queste settimane a quelli che sono stati definiti dissidenti del Pd è stato chiesto se stessero discutendo o trattando con l’attuale segreteria regionale, ma «non c’è trattativa, di cosa dobbiamo discutere… – dice Burtone – La nostra posizione politica è questa: vogliamo mantenere le primarie». E cosa succederà se Barbagallo dovesse confermare di avere la maggioranza tra gli iscritti? Nel partito si aprirà una frattura ancora più grande o si proverà a ricucire? «Vediamo un po’ cosa succederà stasera, anche le modalità di vivere quest’esperienza – dice Burtone al nostro giornale – Noi abbiamo portato avanti con lealtà e con impegno quest’idea, perché crediamo in questo processo». In ogni caso il deputato si augura «che il filo del dialogo si mantenga, perché questo è necessario in un partito». Secondo lui semplificare – nell’accezione negativa del termine – «non è una cosa giusta: dobbiamo tentare di trovare nella complessità la strada comune».

Burtone sostiene che «il Pd in Sicilia ha ottenuto i peggiori risultati rispetto al resto del Paese. Noi l’abbiamo detto che le liste – soprattutto alle elezioni europee – le ha volute fare in maniera totalmente personale il segretario; e quando ha perso non si è fatto carico della sconfitta, come se nulla fosse, mentre avrebbe dovuto trarne le conseguenze». Spesso alla vigilia di eventi di partito come questi i discorsi sulla politica alta lasciano spazio anche ai calcoli, alle conte, ai nomi. Da qualche giorno si parla di Fabio Venezia – deputato regionale e assessore a Troina, Comune in provincia di Enna di cui è stato anche sindaco – come possibile competitor di Barbagallo per la segreteria. Burtone cosa ne pensa? «Noi abbiamo parlato solo di primarie, non abbiamo candidato nessuno», dice il sindaco di Militello, che però subito dopo aggiunge: «L’onorevole Venezia è stato un sindaco straordinariamente bravo, efficiente, capace. Da parlamentare – continua Burtone – sta dimostrando di essere veramente all’altezza. È un nome molto, molto credibile per una sfida di questo genere. Pensiamo, però, che la legittimazione non deve venire attraverso gli iscritti, ma attraverso il popolo del Partito democratico. Ma ci sono anche altri giovani che potrebbero correre per quest’impegno. Venezia è un elemento straordinariamente importante, che ha già fatto esperienze significative, dimostrando di avere capacità e rigore morale», conclude Burtone. Per sapere come continuerà la storia non resta che aspettare la ripartenza dell’assemblea Dem: l’appuntamento è per oggi pomeriggio, intoppi meteorologici permettendo.


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