Assalto alle coste siciliane? Lombardo smentisce

Un articolo pubblicato ieri mattina dal quotidiano la Repubblica scatena un mezzo putiferio. Nel servizio si parla di ‘assalto all’ambiente’ costiero della Sicilia. Cosa, questa, che fa sobbalzare gli esponenti del Governo regionale.

A replicare sono il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, e il neo assessore al Territorio e Ambiente, Alessandro Aricò.

“Sono convinto dice Lombardo – che il giornalista sia stato indotto in errore a causa di una interrogazione parlamentare dell’onorevole Ermete Realacci. Ma quell’atto parlamentare appartiene ormai alla disciplina dell’archeologia. E’ superato nei fatti, e spiego perche’: prima di tutto la legge non prevede affidamenti diretti. Il progetto di cui si parla nell’articolo era stato formulato all’amministrazione regionale da una società belga, con l’ipotesi del project financing. La finanza di progetto è un istituto disciplinato dalla legge nazionale sugli appalti (norma che, grazie al governo da me presieduto, è attiva in Sicilia dal luglio dell’anno scorso) ed è una procedura ad evidenza pubblica”.

“Inoltre – prosegue la nota del presidente della Regione – la valutazione del progetto della società belga, affidato alla cabina di regia della Presidenza della Regione siciliana, non si è mai conclusa, visto che la cabina di regia stessa, ancora una volta su mia iniziativa, è stata sciolta. Ed ancora, lo scorso 24 maggio, l’assessorato regionale al Territorio e all’Ambiente, respingeva una richiesta di autorizzazione relativa ad attività di ricerca strumentale finalizzata alla successiva estrazione di inerti dai fondali marini, da parte della società belga, motivando il rigetto con la seguente frase: poiché alcune delle aree, individuate dalla ditta proponente, ricadono in zone marine di pregio ambientale e biologico”.

“E’ del tutto evidente che il dottor Giovanni Valentini (autore dell’articolo pubblicato da la Repubblica) – continua il presidente – avrebbe potuto apprendere tutte queste notizie con estrema facilità, se solo avesse avuto il garbo di verificare le informazioni in suo possesso presso gli uffici della Regione siciliana, per accertare, quindi, se le affermazioni dell’onorevole Realacci fossero o meno prive di riscontro”. Alla fine della ‘filippica’ Lombardo annuncia una querela.

“Combattiamo e combatteremo con forza ogni forma di abusivismo e di inquinamento marino nelle coste – gli fa eco il neo assessore Alessandro Aricò – e mai permetteremo la creazione di ecomostri sulle nostre spiagge. Ci batteremo per eliminare tutte le discariche abusive a mare. Voler ascrivere alla Sicilia, come fa qualcuno – aggiunge Aricò – la volontà di svendere le sue coste è assolutamente privo di fondamento. L’assessorato all’Ambiente ha anche bocciato nei giorni scorsi le richieste di autorizzazione della azienda Deme Building Materials, per attività di ricerca strumentale, rilievi geosismici e baltimetrici, nell’area marittima compresa tra Capo San Marco e Punta Molinazzo. La difesa della biodiversità – ha concluso Arico’ – e la tutela delle nostre coste sara’ sempre una nostra priorita’”.

Visto che il presidente della Regione siciliana, Lombardo, e l’assessore Aricò sono così decisi nel difendere l’ambiente siamo certi che troveranno anche il tempo per fornire qualche delucidazione sull’iter relativo al rigassificatore di Priolo-Melilli. Sappiamo, così almeno abbiamo letto su altri giornali, che lo stesso Lombardo è contrario alla realizzazione di tale opera.

Bene. Presidente e neo assessore, adesso, dovrebbero spiegare perché gli uffici dell’assessorato regionale al Territorio e Ambiente, in un primo momento, hanno detto “no” al rigassificatore. Mente in un secondo momento, gli stessi uffici, hano autorizzato la realizzazione di un secondo rigassificatore in Sicilia in un’area estremamente problematica.

Ricordiamo che nella zona industriale di Siracusa – una delle più estese d’Europa – operano a pieno ritmo stabilimenti chimici e raffinerie. Tutti impianti che sconsigliano la realizzazione, da quelle parti, di un impianto di rigassificazione. Non solo. L’area di Siracusa è considerata dagli esperti ad alto rischio sismico: altra motivazione forte che sconsiglia la realizzazione di un rigassificatore. Come mai gli uffici delll’assessorato regionale al Territorio e Ambiente hanno autorizzato un’opera che, in un primo momento – lo ricordiamo ancora una volta – era stata respinta?

Ci aspettiamo spiegazioni dal presidente Lombardo e dall’assessore Aricò.

Foto della Sicila tratta da mediterraneodiving.wordpress.com

 

pm/vo

 

Redazione

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