Ida Grossi era diventata a febbraio direttore generale dell'azienda sanitaria. Lascia per andare all'Asl di Asti, dove ha vinto un concorso. «Un evento ampiamente annunciato, ma si sperava che il governo regionale avessero concordato un percorso minimo», denuncia il sindacato che dice no al commissariamento
Asp Catania, direttore Grossi lascia dopo tre mesi Cgil: «Situazione gravissima e paradossale»
E’ durato solo tre mesi l’incarico di direttore generale dell’Asp di Catania per Ida Grossi. La seconda azienda sanitaria siciliana per dimensioni torna dunque a non avere una guida. Alla stessa situazione che ha caratterizzato gli ultimi due anni, trascorsi sotto commissariamento, e che ha paralizzato di fatto le attività di programmazione. Grossi ha infatti rassegnato le dimissioni e andrà a rivestire il ruolo di direttore dell’Asl di Asti dopo aver vinto l’apposito concorso.
Per la Cgil si tratta di una situazione «gravissima e grottesca». «Non entrando nel merito di comprensibili scelte personali – commentano il segretario della Camera del lavoro di Catania, Giacomo Rota e il segretario generale della Fp Cgil, Gaetano Agliozzo – non si può non denunciare il fatto che si trattasse di un evento ampiamente annunciato, altrimenti non sarebbe stato di pubblico dominio sin dall’inizio del mandato, ma si sperava che il governo regionale e l’assessorato alla salute avessero responsabilmente concordato un percorso minimo (non così tanto minimo però) con obiettivi fondamentali da adempiere».
Nei tre mesi scarsi di permanenza di Grossi alla guida dell’Asp, è stato chiuso il pronto soccorso di Giarre, per cui si attende di vedere i risvolti pratici dell’annunciata rimodulazione. Così come sono stati chiusi alcuni punti nascita, mentre sono stati annunciati, ma vanno resi operativi servizi come i centri trasfusionali, le Rems (le residenze che dovranno accogliere alcuni dei pazienti degli ospedali psichiatrici giudiziari chiusi dallo scorso 30 marzo), il Centro per l’autismo, il Servizio residenziale per i Disturbi del Comportamento Alimentare. Senza dimenticare la riorganizzazione dei Ppe e dei Pta.
«In questi giorni – precisa la Cgil – dopo la pubblicazione a gennaio della rimodulazione della rete ospedaliera, sono state emanate le linee guida sugli atti aziendali e sulle dotazioni organiche. Adesso, in una fase così delicata, l’Asp di Catania si trova senza manager, che tra l’altro aveva avviato il percorso interno di concertazione sulle declinazioni decentrate di tali fondamentali linee guida».
Il sindacato chiede quindi «una immediata assunzione di responsabilità del governo regionale e dell’assessore alla Salute affinchè non si perseveri con soluzioni tampone, quale eventuale ennesimo commissariamento, ma si proceda alla immediata copertura di funzione con un direttore generale che garantisca la continuità logica del percorso appena avviato e garantisca la governance di lungo periodo necessaria».