Assembramenti, carenza di personale, poca informazione e lunghe code. È quanto lamenta un genitore che si è recato all’Asp di Acireale per fare somministrare il vaccino al proprio figlio. «Siamo andati il 27 aprile – racconta a MeridioNews – dopo un po’ ci hanno mandato via dicendo che avevano raggiunto il numero limite di persone. Nel frattempo abbiamo assistito all’inevitabile assembramento di genitori e figli costretti ad aspettare senza alcun criterio di distanziamento».
L’utente si era già recato al reparto vaccinazioni di via Martinez a fine marzo. Obiettivo fare eseguire il vaccino obbligatorio del figlio, dopo avere provato più volte a telefonare senza ricevere risposta. L’uomo riesce nel suo intento solo perché sul posto trova poche persone in fila. Adesso, giunto il momento del richiamo vaccinale, le cose però si sono fatte più complicate. «Abbiamo trovato code lunghissime con rischio di contagio in sala d’attesa. Lunedì (27 aprile) ci hanno mandato via. Il giorno dopo siamo tornati in ambulatorio e, per tutta risposta, abbiamo trovato chiuso senza avere spiegazioni sui motivi della chiusura». Mercoledì mattina (29 aprile) l’utente ha provato a telefonare all’Asp acese, stavolta ricevendo risposta. «L’operatore mi ha detto che era stata attivata la prenotazione per i vaccini obbligatori – conclude – suddividendo la giornata in due turni. Dalle 8.30 alle 10.30 vengono fatte le vaccinazioni non obbligatorie, mentre dopo vengono effettuate quelle obbligatorie ma solo su prenotazione».
In piena emergenza coronavirus le Asp locali devono fare i conti anche con la carenza di personale. Chi si occupa dei vaccini nell’ambulatorio di Acireale, come confermato a MeridioNews da fonti sanitarie, esegue pure i test rinofaringei. L’Asp, contattata per una replica, fa sapere di essere a conoscenza del problema. Assicurando di essere a lavoro per provvedere a riprendere in maniera organica l’attività di vaccinazione che, a causa dell’emergenza pandemica, era stata ridotta ma non sospesa. Nel frattempo sta provando a riorganizzare i lavori in modo da evitare sovrapposizioni fra l’attività vaccinale e quella dell’esecuzione dei tamponi, assegnando a ogni servizio il personale dedicato. Garantisce, inoltre, che agli utenti verranno fornite le indicazioni opportune sui calendari vaccinali.
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