All’appello finale sulla necessità di stare in strada, ormai unico luogo di aggregazione sociale, in sottofondo scorrevano le note di C’è solo la strada di Giorgio Gaber. Gli artisti che ieri hanno celebrato il funerale della libera espressione, per protestare contro l’assenza di un regolamento che eviti – come finora accaduto – di accomunarli ai commercianti ambulanti e ai locali della movida palermitana, ce l’hanno messa tutta per coinvolgere la cittadinanza. Nei giorni scorsi hanno affisso manifesti mortuari e ricevuto la solidarietà dei buskers da ogni parte dal mondo. Il movimento Libera il cappello da un anno si batte per l’approvazione di un’ordinanza che li tuteli, finora senza grossi esiti, nonostante la felice esperienza del Ballarò Buskers di qualche settimana fa.
Ieri pomeriggio poi il concentramento di quello che è stato un vero e proprio corteo funebre ai Quattro Canti. Centinaia di persone vestite a lutto, comari che piangevano, l’intonazione della Canzone arrabbiata, resa celebre dall’attrice Mariangela Melato nel Film d’amore e d’anarchia. Una messa in scena che serviva a celebrare il funerale del cappello, lo strumento principe col quale gli artisti di strada si sostengono e che le recenti ordinanze comunali avevano funestato.
Poi il gala di fronte il teatro Massimo, dove le esibizioni di giocolieri, equilibristi e clown hanno divertito e meravigliato grandi e piccini: un cerchio di centinaia di persone che ha assistito alle varie esibizioni applaudendo a più riprese. E verso la fine degli spettacoli ha fatto la sua comparsa pure il sindaco Leoluca Orlando. Chiudendo quello che era cominciato come un funerale, seppur giocoso, in una festa al ritmo delle percussioni dei ragazzi del circolo Arci Tavola Tonda. «L’arte di strada è un patrimonio culturale – ha detto Mario Barnaba, tra gli organizzatori della manifestazione -. Senza di voi noi non abbiamo senso».
In una nota l’amministrazione ha promesso che nei prossimi giorni «varerà una ordinanza sperimentale che permetta, nel periodo delle imminenti festività di dicembre e gennaio, di testare uno schema di regolamentazione, da sottoporre al Consiglio comunale per la valorizzazione delle arti di strada». Con la possibilità di raccogliere offerte libere e senza dover pagare canoni per l’utilizzo del suolo pubblico. «Ciò sarà valido – conclude la nota – ad esempio per pittori, scultori, ritrattisti, fotografi, mosaicisti, caricaturisti e così via».
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