L'ex presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo è stata già radiata dalla magistratura e condannata in primo grado a otto anni e mezzo con l'accusa di corruzione e abuso d'ufficio
Sistema Saguto, il giorno della requisitoria della pm «L’ex giudice era al centro del rapporto corruttivo»
Si è soffermata sul presunto rapporto corruttivo tra l’ex presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo Silvana Saguto, il marito Lorenzo Caramma e l’amministratore Gaetano Cappellano Seminara, la pm Claudia Pasciuti nel corso della sua requisitoria nel processo che si celebra in Appello, a Caltanissetta, sul Sistema Saguto.
Per l’accusa Saguto, l’ex giudice radiata dalla magistratura e condannata in primo grado a otto anni e mezzo con l’accusa di corruzione e abuso d’ufficio, non avrebbe fatto passi indietro «nemmeno a fronte del fatto che la stampa la tampinava e che i vertici dell’ufficio le chiedessero chiarimenti, sul tentativo di strumentalizzare la sua funzione per ottenere un vantaggio patrimoniale per il suo nucleo familiare». «Le nomine fatte da Cappellano Seminara in favore dell’ingegnere Caramma – ha continuato la pm – sono da considerare contrarie ai doveri di ufficio, non perché Caramma è il marito di una magistrata ma perché Saguto era la magistrata della sezione misure di prevenzione».
Oltre a Silvana Saguto, i giudici in primo grado hanno condannato anche l’ex prefetta di Palermo Francesca Cannizzo a tre anni, il marito dell’ex giudice Lorenzo Caramma (a sei anni, due mesi e dieci giorni) e l’avvocato Gaetano Cappellano Seminara a sette anni e mezzo. Condannati pure Walter Virga (un anno e dieci mesi), l’amministratore giudiziario Roberto Santangelo (sei anni, due mesi e dieci giorni), il colonnello della Dia Rosolino Nasca (quatto anni), il professore Roberto Di Maria (due anni, otto mesi e venti giorni), Carmelo Provenzano, professore dell’università Kore di Enna (sei anni e dieci mesi), la moglie Maria Ingarao (quattro anni e due mesi), la cognata Calogera Manta (quattro anni e due mesi) e il figlio di Saguto, Emanuele Caramma (sei mesi). Assolti invece il padre dell’ex magistrato, Vittorio Saguto, Aulo Gabriele Gigante e il giudice Lorenzo Chiaramonte.