Elezioni amministrative a Mistretta, sfida a tre L’attenzione sui pascoli e la statale Nord-Sud

A Mistretta le elezioni comunali 2021 segneranno il ritorno alla politica nella guida amministrativa del centro sui Nebrodi. L’ente locale, infatti, viene da un lungo periodo di commissariamento seguito in seguito allo scioglimento del Consiglio e della giunta per il rischio di infiltrazione mafiosa. A contendersi lo scranno di primo cittadino sono l’ex senatore Sebastiano Sarzanello – oggi indicato dal presidente della commissione nazionale Antimafia Nicola Morra come uno dei due impresentabili ai nastri di partenza delle Amministrative in Sicilia – Nello Maniaci e Salvatore Alfonso Germanà. Tutti i candidati si presentano ai nastri di partenza con liste civiche.

SALVATORE ALFONSO GERMANÀ

Nel suo curriculum c’è una lunga militanza da attivista cinquestelle, eppure si presenta con una lista senza riferimenti al M5s. Come mai questa scelta?
«La scelta di non andare con il simbolo del M5s è dettata dal fatto che altri componenti della lista non sono iscritti al Movimento. Era giusto dare una impostazione più largamente civica per rispecchiare le tante sensibilità ed esperienze presenti nel nostro gruppo. Tuttavia un riferimento c’è nel simbolo: la v rossa che è presente anche nel logo del Movimento. E poi ci sono i temi e le idee di un civismo che punta su servizi, transizione ecologica e digitale per un nuovo paradigma di sviluppo a beneficio di Mistretta».

Mistretta arriva da un lungo periodo di commissariamento. Di cosa ha bisogno la politica cittadina per sviluppare gli anticorpi necessari a respingere questo tipo di pressioni?
«La parentesi commissariale ha sicuramente gettato le basi per una nuova modalità di gestione della cosa pubblica dopo i disastri delle precedenti amministrazioni. Noi siamo gli unici a rappresentare il nuovo: per noi legalità e trasparenza amministrativa sono la precondizione per qualunque scelta e azione metteremo in campo. Dopo i commissari torna finalmente la politica con la p maiuscola, arriva la svolta concreta dai cittadini per i cittadini».

L’economia locale è legata al settore agricolo e zootecnico. Le cronache ci dicono però che è spesso sfruttato per ottenere indebiti sussidi dall’Ue. Quali iniziative prenderebbe per rendere più trasparente la gestione delle aree per il pascolo?
«I commissari hanno attuato un regolamento per l’assegnazione dei terreni per i pascoli. Questo regolamento è stato contestato per due volte al Tar con esito negativo. Ecco, lo ripeto: la trasparenza e il rispetto delle regole sono condizione chiave per evitare appropriazioni indebite».

Mistretta sconta un gap infrastrutturale specialmente in tema di strade. Da anni si parla del completamento della Nord-Sud. In che modo proverebbe a tenere accesa l’attenzione sul territorio?
«La statale 117 rischiava fino a qualche tempo fa di rimanere nel limbo delle incompiute: grazie all’interessamento del governo Conte, nella persona del viceministro Cancelleri, l’opera è ripartita e da sindaco me ne occuperò affinché si completi con la realizzazione della circonvallazione che eviterà ai mezzi di attraversare il centro abitato. Sarà mia cura costante l’interlocuzione con il sottosegretario e con il ministero delle Infrastrutture».

Quali sono i tre più importanti obiettivi che vorrebbe raggiungere nel corso della sua sindacatura?
«Acqua pubblica, rifiuti e tariffa puntuale, digitalizzazione della macchina comunale: saranno questi i punti di partenza per lo sviluppo del paese, assieme a una illuminazione pubblica efficiente e a basso consumo energetico. Bisogna partire dalla base, dai servizi essenziali, senza i quali perde di senso qualunque ragionamento su settori da sviluppare. Noi mistrettesi meritiamo di riprenderci in mano il nostro destino, meritiamo un futuro all’altezza della nostra storia».

NELLO MANIACI

Maniaci, come è nata la candidatura a sindaco?
«Principalmente dalla ferma volontà di alcuni brillanti giovani, alla prima esperienza politica, che hanno deciso, con molto coraggio, spirito di abnegazione e in maniera del tutto disinteressata, di mettersi in gioco al solo scopo di essere utili alla città. Riconoscendo in me e in altri ex amministratori dell’ultima amministrazione comunale democraticamente eletta, determinati valori, in primis, onestà, competenza e disinteresse, ci hanno contattati per coinvolgerci in un nuovo progetto politico».

Mistretta arriva da un lungo periodo di commissariamento dopo lo scioglimento per mafia. Di cosa ha bisogno la politica cittadina per sviluppare gli anticorpi necessari a respingere questo tipo di pressioni?
«Mistretta sta vivendo il periodo più buio della sua storia. La storia stessa ci dirà chi sono stati gli artefici di tale sciagura anche se già alcune sentenze, seppur non definitive, ne identificano gli autori. Credo che gli anticorpi siano già esistenti nel tessuto sociale della mia città. Occorre che si dia più spazio ai giovani e alle loro brillanti e incontaminate idee».

L’economia locale è legata al settore agricolo e zootecnico. Le cronache ci dicono però che è spesso sfruttato per ottenere indebiti sussidi dall’Ue. Quali iniziative prenderebbe per rendere più trasparente la gestione delle aree per il pascolo?
«Nessuna altra iniziativa se non quella che avevamo intrapreso con la passata amministrazione e cioè l’approvazione, nel gennaio 2015, del cosiddetto protocollo Antoci per la concessione dei terreni comunali. L’adozione in giunta del regolamento comunale che ne riportava i principi fondamentali (controlli antimafia preventivi) è stato vanificato dall’allora Consiglio comunale, che ricordiamo era in opposizione all’amministrazione, che lo stravolse nella stesura definitiva».

Mistretta sconta un gap infrastrutturale specialmente in tema di strade. Da anni si parla del completamento della Nord-Sud. In che modo proverebbe a tenere accesa l’attenzione sul territorio?
«Senza dubbio la viabilità è uno degli aspetti più importanti per chi ambisce allo sviluppo del proprio territorio. Dopo un avvio disastroso, parecchi anni fa, della cosiddetta Nord-Sud, si incomincia a intravedere qualche risultato. Il percorso è ancora lungo e occorre che, insieme agli altri Comuni interessati, si vigili sulla sua completa realizzazione».

Quali sono i tre più importanti obiettivi che vorrebbe raggiungere nel corso della sua sindacatura?
«All’inizio di un mandato ci si propone sempre degli obiettivi da raggiungere. Si sa anche che alcuni saranno di difficile raggiungimento a causa della loro complessità. Il mio obiettivo prioritario è quello di realizzare o comunque di gettare le basi per il benessere sociale ed economico di tutti i miei concittadini nessuno escluso. Se poi devo indicare un obiettivo in particolare, non ho alcun dubbio: risolvere definitivamente il problema dell’approvvigionamento idrico».

SEBASTIANO SANZARELLO

Dopo una lunga esperienza tra Regione e Parlamento nazionale, la scommessa da sindaco a Mistretta. Cosa la porta a scendere in campo?
«La consapevolezza che il tracollo demografico e le drammatiche condizioni economiche e sociali non consentono a nessun mistrettese di starsene in disparte. Men che meno a me che ho dedicato gran parte della mia attività professionale e politica al bene della mia città».

Mistretta arriva da un lungo periodo di commissariamento dopo lo scioglimento per mafia. Di cosa ha bisogno la politica cittadina per sviluppare gli anticorpi necessari a respingere questo tipo di pressioni?
«Compito della prossima amministrazione sarà quello di stimolare i giovani, le associazioni culturali, quelle sportive e di volontariato, la società tutta a svincolarsi dal fatalismo,dal pessimismo e dalla rassegnazione verso le quali lentamente e inesorabilmente si è scivolati». 

L’economia locale è legata al settore agricolo e zootecnico. Le cronache ci dicono però che è spesso sfruttato per ottenere indebiti sussidi dall’Ue. Quali iniziative prenderebbe per rendere più trasparente la gestione delle aree per il pascolo?
«La vastità del nostro territorio e la presenza di tanti operatori attivi nel settore agro-zootecnico ci obbligano a dare priorità di attenzione al comparto. I tanto vituperati contributi si chiamano così perché rappresentano un contributo all’insufficienza del reddito derivante dall’attività agrozootecnica. Sono erogati pressoché in egual misura in tutta Europa. Hanno consentito l’autosufficienza agroalimentare in tutta l’Unione europea, soprattutto durante la pandemia. Mi pare che a differenza di altri comuni a Mistretta non sono stati segnalati casi di particolare criticità nella percezione degli stessi. Nel prossimo settennio è prevista da parte della Ue una semplificazione nell’erogazione dei contributi e quindi una maggiore trasparenza. Per quanto riguarda i terreni comunali i commissari hanno svolto un grande lavoro. Ci confronteremo con loro per capire come procedere». 

Mistretta sconta un gap infrastrutturale specialmente in tema di strade. Da anni si parla del completamento della Nord-Sud. In che modo proverebbe a tenere accesa l’attenzione sul territorio?
«In occasione di una recente visita ai cantieri della Nord-Sud da parte del viceministro Cancelleri, dell’assessore regionale Falcone, dell’onorevole Elvira Amata e dei tecnici dell’Anas ho potuto costatare che il livello di attenzione sul procedere dei lavori è altissimo da parte di tutti gli intervenuti. Si è parlato anche della necessità di far finanziare le opere relative all’attraversamento di Mistretta e di Reitano visto che la progettazione è a buon punto. Da sindaco mi adopererò a facilitare e a sollecitare l’iter per la realizzazione».

Quali sono i tre più importanti obiettivi che vorrebbe raggiungere nel corso della sua sindacatura?
«Assicurare i servizi essenziali; migliorare, da ogni punto di vista, il piano di sostegno alle famiglie; puntare a far crescere la popolazione di Mistretta di almeno duemila abitanti».

Leggi l’elenco di tutti i Comuni al voto.


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