Mentre la Sicilia brucia, le polemiche non mancano. Negli ultimi due mesi sono state diverse le riunioni in assessorato per definire i dettagli del protocollo che dovrebbe coinvolgere le associazioni nel presidio dei boschi. C'è chi aspetta la firma e chi si è defilato
Antincendio, accordo con ambientalisti ancora non c’è Legambiente e Wwf si sfilano. «Ci aspettavamo di più»
«Potevamo essere operativi già quindici giorni fa, ma ci è stato detto che l’assessore voleva presenziare alla firma e quindi i tempi si sono allungati». Nonostante la passione e l’impegno assicurati, difficilmente il contributo dei volontari potrà impedire alle tanti mani criminali da settimane in azione di continuare a dare fuoco alla Sicilia. Tuttavia, con le pagine dei giornali che giorno dopo giorno riportano conta dei danni, pericoli corsi e frustrazione di chi assiste impotente alla distruzione del territorio, sapere che si potrebbe confidare sull’esperienza delle associazioni ambientaliste per monitorare boschi e terreni agricoli è qualcosa che in qualche modo conforterebbe. Ma nonostante ad avanzare il proposito sia stata la stessa Regione, al momento resta doveroso utilizzare il condizionale. Circa due mesi dopo i primi contatti, infatti, il protocollo che dovrebbe sancire la collaborazione non è stato ancora siglato.
«Abbiamo preso parte a diverse riunioni in assessorato necessarie a limare l’accordo, considerato che qualcuno ha avanzato precise richieste – racconta a MeridioNews Ernesta Morabito di Italia Nostra -. La disponibilità, noi l’abbiamo avuta dal primo momento, e posso dire che siamo già impegnati nel presidio del territorio, specialmente nel Palermitano. Attendiamo la firma del protocollo per poterci coordinare al meglio con il Sab (il servizio antincendio boschivo, ndr)». L’accordo dovrebbe prevedere per i volontari il presidio di punti strategici segnalati dal Corpo forestale regionale e, nel caso di avvistamento di un principio di rogo, la chiamata al numero d’emergenza 1515, in modo da consentire l’intervento del personale specializzato nello spegnimento nel minor tempo possibile. L’attività dovrebbe andare avanti fino a metà ottobre e coprire la fascia oraria giornaliera che va dalle 11 alle 19. «Il coinvolgimento di associazioni accreditate tornerà utile, perché le autorità avranno la garanzia di ricevere segnalazioni circostanziate e affidabili», commenta Morabito. Oramai dovrebbe mancare poco alla firma. «Forse si poteva sottoscrivere tutto un paio di settimane fa, ma da quel che sappiamo l’incontro con l’assessore dovrebbe avvenire a breve», chiosa.
Quello con le associazioni ambientaliste non è l’unico accordo che il governo Musumeci ha messo in campo per cercare di creare una rete di attori impegnata nel contrasto di quelli che definire semplici piromani sarebbe un errore. Da più parti e a più livelli, la sensazione è che dietro agli incendi possano esserci regie più strutturate. L’assessore Toto Cordaro ha già firmato un protocollo con le associazioni di categoria in campo agricolo e i volontari della Protezione civile, mentre un altro dovrebbe coinvolgere gli scout. Nel caso degli ambientalisti, però, la trattativa non è stata esente da polemiche. Al punto da portare due importanti realtà come Legambiente e Wwf a lasciare il tavolo. Per questi ultimi, la decisione è maturata di recente, al punto che in assessorato c’è chi fino a ieri dava per certo la firma dell’associazione. «No, non sigleremo il protocollo e lo stesso farà Legambiente – spiega a MeridioNews Pietro Ciulla del Wwf – I motivi sono più di uno, ma legati tutti a una considerazione: quando abbiamo iniziato l’interlocuzione credevamo di discutere di un piano d’azione più strutturato, qualcosa che potesse mettere le basi per un contrasto deciso di un fenomeno che dovrebbe interessare tutte le procure siciliane».
Così, però, non sarebbe stato. «La buona volontà non basta, presidiare fino alle 19 i boschi, per poi magari vedere appiccare gli incendi pochi minuti dopo che si lasciano i luoghi, non servirebbe a nulla – continua -. Bisogna mettersi in testa che quello degli incendi è un problema che ha forme particolarmente organizzate, non sono azioni sporadiche». Tra le richieste fatte dal Wwf alla Regione anche quella di coinvolgere le prefetture e l’esercito. «Non era una proposta campata in aria, servono forze in campo, altrimenti si perde solo tempo e noi non ci stiamo», sottolinea Ciulla. Un altro punto su cui il Wwf si è soffermato riguarda la messa a disposizione e il potenziamento del catasto incendi: «Parliamo di uno strumento che sulla carta esiste, ma che non è all’altezza del compito, in una regione che ogni anno è bersagliata dai roghi dolosi».
Stando alla bozza visionata da MeridioNews, le altre associazioni coinvolte nell’accordo con la Regione per l’avvistamento degli incendi dovrebbero essere Assoguide, FederEscursionismo e Pioppo Comune.