Polo di eccellenza per le malattie neuromuscolari, accoglie e cura pazienti fragili da Sicilia e Calabria. Eppure, tra pochi giorni rischia la chiusura, per la fine del rapporto di ospitalità con il Policlinico di Messina. Guarda il video
Centro Nemo Sud, la manifestazione contro la chiusura «La Regione ci rassicura ma dice che le serve tempo»
C’è chi è arrivato in carrozzina, chi con il supporto per camminare, chi in passeggino. Le malattie neuromuscolari non hanno età e possono colpire chiunque, dai neonati agli ultra ottantenni. Stamattina chi è riuscito a sfidare il caldo e chi ha avuto la possibilità, è sceso in piazza a Messina per far sentire la propria voce. Davanti alla prefettura, hanno scelto di essere presenti alla manifestazione organizzata contro la chiusura del loro NeMo Sud tanti pazienti. C’è chi è venuto pur avendo perso un genitore o un coniuge per malattie neuromuscolari. E poi c’erano i sindacati e il mondo della politica.
Dopo un silenzio assordante, finalmente sembra muoversi qualcosa. E così dopo interrogazioni comunali e regionali per chiedere che il centro NeMo resti a Messina, dopo appelli lanciati da deputati nazionali, oggi anche il sindaco Cateno De Luca ha deciso di fare la sua parte e ha convocato un tavolo tecnico il prossimo lunedì a cui ha invitato anche l’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza.
Daniela Lauro, vicepresidente della Fondazione Aurora onlus, ha detto di avere «ricevuto delle rassicurazioni da parte della Regione che è a lavoro per trovare una soluzione tecnica secondo le normative vigenti – spiega a MeridioNews – Ma hanno bisogno di tempo». E proprio il tempo, però, è quello che manca perché il 30 giugno, salvo novità, il centro clinico lascerà la sua attuale sede e chiuderà. Finirebbe così una storia di eccellenza che, negli anni, ha visto Messina diventare centro di riferimento per tutto il Mezzogiorno per la cura delle malattie neuromotorie. Migliaia i pazienti curati dalla struttura.
Un vero e proprio fiore all’occhiello, gestito da colossi di professionalità e umanità che hanno reso più lieve il percorso di quanti, pazienti e familiari hanno dovuto fare i conti con questo tipo di malattie. Tante le storie che potrebbero raccontare quei corridoi, tanti i capitoli di speranza scritti. Le ultime quelle del piccolo Peter rientrato da Londra per ricevere cure e assistenza al NeMo a quella di Luca. Entrambi affetti da Sma1, la forma più aggressiva di questa malattia. Peter ha ricevuto il farmaco Zolgesma, una terapia genica sperimentale per la quale il centro NeMo è l’unico autorizzato nel sud d’Italia. Così come è centro di riferimento per la Sla riconosciuto dalla Regione siciliana e riferimento, dal 21 marzo 2013 (data della sua apertura) per oltre 5.000 pazienti siciliani e calabresi.