Se negli ultimi anni i centrifugati sono diventati molto in voga come metodo per assumere frutta e verdura in maniera facile e colorata, meno pop sono ancora gli strumenti per ottenerli e il loro corretto utilizzo. Su tutti: come usare gli scarti, che contengono più della metà delle fibre
Centrifuga vs estrattore: salvate la polpa!
Amate i succhi di frutta e verdura? Odiate però la pulizia della centrifuga?
Bene, posso suggerirvi un modo per apprezzarne appieno l’utilizzo. Come? Facciamo un passo indietro.
Sicuramente molti di voi conosceranno già questo elettrodomestico in grado di separare la parte liquida e quella solida dei cibi, e utilizzato prevalentemente con i vegetali, come frutta e verdura. Negli ultimi anni, tuttavia, i centrifugati sono diventati sempre più in voga e di conseguenza anche le centrifughe, che però stanno subendo la concorrenza di un altro elettrodomestico: l’estrattore. In grado di estrarre il succo dai vegetali, ma in un modo diverso e, per molti aspetti, migliore.
Sebbene la finalità di entrambi gli strumenti sia quella di estrarre del succo fresco dagli alimenti per creare delle ricette più o meno complesse, spesso si trascura l’utilità e l’uso che possono derivare dagli scarti, quella parte rimanente che spesso gettiamo nella spazzatura.
Cos’è la polpa di scarto?
Per comprenderne l’utilità basta tenere conto del fatto che il succo contiene circa 1/3 delle fibre totali dell’alimento (ovvero della frutta e verdura). Ciò significa che i restanti 2/3 di fibre alimentari sono ancora presenti nella polpa scartata dall’estrattore. Perché dunque buttare questo concentrato di vitamine e sali minerali?
Gli scarti sono semplicemente privati del succo, ma la polpa contiene una concentrazione elevata di sapore e sostanze nutritive, un concentrato di benessere molto versatile che, seppure abbia spesso un aspetto molto poco invitante, rappresenta un’ottima base per una grande varietà di ricette, che di certo non tutti conoscono.
Ad esempio la polpa di scarto si potrebbe utilizzare per delle torte allo yogurt o per fare dei biscotti e, così, possiamo portare avanti un concetto di cucina sostenibile e consapevole.
Provate e fatemi sapere!
Bianca Celano, chef e comandante indiscussa, fondatrice del concept La Cucina di Bianca, la sua è una cucina, battezzata dal Maestro Corrado Assenza, ricca di personalità e con una regola ferrea: «Zero compromessi e zero sprechi».