Il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte e il ministro della Salute Roberto Speranza hanno firmato il testo finale con le nuove misure restrittive per il contrasto al nuovo coronavirus. Ecco tutto quello che si può e non si può fare
Obblighi, divieti e raccomandazioni del decreto anti-Covid Mascherina obbligatoria anche all’aperto e stop alle feste
Niente feste, niente gite scolastiche, mascherina sia al chiuso che all’aperto, limitazioni per cinema, concerti e stadi. Sono questi i punti più importanti del Dpcm con le nuove misure restrittive per il contrasto al Covid-19 firmato dal presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte e dal ministro della Salute Roberto Speranza. Il testo finale proposto dal governo è stato firmato dopo avere ricevuto un riscontro dalle Regioni.
Mascherine
Il primo articolo del Dpcm è dedicato alle mascherine: «È fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie, nonché obbligo di indossarli nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all’aperto a eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi, e comunque con salvezza dei protocolli e delle linee guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali, nonché delle linee guida per il consumo di cibi e bevande». Dall’obbligo è escluso chi pratica attività sportiva, i bambini sotto i 6 anni, le persone con patologie e disabilità incompatibili con l’uso della mascherina. Viene inoltre «fortemente raccomandato» l’utilizzo delle mascherine «anche all’interno delle abitazioni private in presenza di persone non conviventi».
Feste
La principale novità del nuovo decreto riguarda il divieto di fare feste private sia all’aperto che al chiuso e la «forte raccomandazione» a evitare di ricevere in casa più di sei familiari o amici con cui non si conviva.
Movida
Una stretta è arrivata sulla per ristoranti e bar che dovranno chiudere a Mezzanotte. Inoltre, già dalle 21 sarà vietato consumare in piedi cibi o bevande. Quindi, potranno continuare a servire i clienti solo i locali che abbiano dei tavoli al chiuso o all’aperto. Restano chiuse le sale da ballo e le discoteche – sia all’aperto che al chiuso – mentre sono permesse le fiere e i congressi. Sono vietate anche le gite scolastiche.
Cinema e concerti
Per gli spettacoli resta il limite di duecento partecipanti al chiuso e mille all’aperto, con il vincolo di un metro tra un posto e l’altro e dell’assegnazione dei posti a sedere. Sono sospesi gli eventi in cui non è possibile mantenere le distanze di sicurezza e che implicano, quindi, assembramenti. Restano valide le ordinanze già adottate dalle regioni e dalle province autonome che potranno anche stabilire, d’intesa con il ministro della Salute, un diverso numero massimo di spettatori in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi.
Stadi
Resta la possibilità della presenza del pubblico per le competizioni sportive, ma è consentita «una percentuale massima di riempimento del 15 per cento rispetto alla capienza totale e, comunque, non oltre il numero massimo di mille spettatori all’aperto e duecento al chiuso». In ogni caso, deve essere garantita la distanza di un metro ed è prevista la misurazione della febbre all’ingresso. Restano valide le ordinanze già adottate dalle regioni e dalle province autonome, che potranno anche stabilire, d’intesa con il ministro della Salute, un diverso numero massimo di spettatori in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi e degli impianti.
Sport amatoriali
Sono vietate tutte le gare, le competizioni e tutte le attività connesse agli sport di contatto a carattere amatoriale. Gli sport di contatto sono consentiti «da parte delle società professionistiche e – a livello sia agonistico che di base – dalle associazioni e società dilettantistiche riconosciute dal Comitato olimpico nazionale italiano (Coni), dal Comitato italiano paralimpico (Cip), nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali, Discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio».