Colpo alla famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo In manette 14 persone, indagato anche il sindaco Rizzo

Colpo dei carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Trapani alla famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo, con l’arresto del suo presunto uomo di vertice, Francesco Domingo – soprannominato Tempesta – e già condannato a 19 anni di carcere per mafia. Sono 14 in tutto le persone finite in manette accusate a vario titolo di associazione di tipo mafioso, estorsione, furto, favoreggiamento, violazione della sorveglianza speciale e altro, tutti reati aggravati dal metodo mafioso. Denunciate anche altre 11 persone, con decine di perquisizioni da parte degli oltre duecento militari impegnati nell’operazione. E tra i luoghi perquisiti ci sono anche l’abitazione e l’ufficio del sindaco di Castellammare Nicolò Rizzo, che risulta iscritto sul registro degli indagati.

Domingo avrebbe ripreso lo scettro del comando della famiglia, nonostante i tanti dissidi interni, una volta tornato in libertà nel 2015. La famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo – aggregata a quella di Alcamo dopo la prima guerra di mafia che vide la supremazia dei corleonesi – era stata ricostituita nel 1993 e la reggenza affidata a Gioacchino Calabrò. Successivamente, come accertato dagli inquirenti, proprio Domingo aveva ereditato la reggenza dal 1997 fino al 2004, continuando a esercitare, per alcuni anni, il suo potere anche dal carcere. 

Una figura importante quella di Domingo, che nel passato è stato incaricato addirittura di organizzare incontri diplomatici all’interno di Cosa nostra, come quello tra Matteo Messina Denaro e Gaspare Spatuzza. La carica rivestita da Tempesta era riconosciuta anche dalle articolazioni di Cosa nostra: era stato infatti contattato da Francesco Virga, vertice del mandamento mafioso di Trapani, già arrestato nell’operazione Scrigno e oggi raggiunto da una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere per associazione mafiosa ed estorsione. In concorso con Diego Angileri (anche lui arrestato) avrebbe pure costretto un imprenditore agricolo di Castellammare a cedere un vasto appezzamento di terreno che conduceva nelle contrade di Marsala.

Una fama che varcava anche l’oceano, visti i buoni rapporti tra Domingo con le cellule emigrate di Cosa nostra, con visite e incontri con la famiglia Bonanno di New York ampiamente documentate nelle intercettazioni degli inquirenti. Pare infatti che i mafiosi d’oltreoceano aggiornassero il boss del Trapanese delle dinamiche e degli equilibri della mafia americana, che chiedeva a Domingo anche l’autorizzazione per interloquire con altri esponenti del mandamento di Alcamo, perorava le cause di conoscenti in patria e veicolava messaggi tra lo Domingo e i sodali in America

La famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo avrebbe acquisito la gestione diretta e indiretta e il controllo delle attività economiche del territorio con atti intimidatori. Camillo Domingo, Salvatore Mercadante, Sebastiano Stabile e Carlo Valenti in particolare avrebbero commesso numerose estorsioni nei confronti soprattutto di imprenditori agricoli ed edili costretti, con minacce o violenza, a versare somme di denaro destinate al soddisfacimento dei bisogni e delle esigenze dell’organizzazione mafiosa.

E Francesco Domingo era, come nelle migliori tradizioni mafiose, il referente degli affiliati per la risoluzione delle controversie interne alla famiglia. Il capomafia sarebbe intervenuto nel corso di una tentata estorsione perpetrata dall’arrestato Gaspare Maurizio Mulè – affiliato vicino alla fazione opposta ai Domingo – nei confronti di un imprenditore di Castellammare del Golfo dal quale pretendeva 3.000 euro come risarcimento per un licenziamento. E sempre Domingo sarebbe stato punto di riferimento per il recupero di mezzi agricoli rubati a imprenditori della zona o per l’affidamento di lavori privati a imprese vicine alla famiglia che così avrebbero potuto foraggiare la cassa comune e provvedere al sostentamento degli affiliati detenuti. Persino un ex consigliere comunale di Castellammare si era rivolto a Tempesta per ritrovare un mezzo agricolo che gli era stato rubato. 

Gli arrestati in carcere:
Francesco Domingo (classe 1956), di Castellammare del Golfo;
Rosario Antonino Di Stefano (classe 1969), di Castellammare del Golfo;
Camillo Domingo (classe 1957), di Castellammare del Golfo; 
Daniele La Sala (classe 1980), di Castellammare del Golfo;
Salvatore Mercadante (classe 1985), di Castellammare del Golfo;
Maurizio Gaspare Mulè (classe 1966), di Castellammare del Golfo; 
Antonino Sabella (classe 1957), di Castellammare del Golfo;
Francesco Sabile (classe 1959), di Castellammare del Golfo; 
Carlo Valenti (classe 1978), di Castellammare del Golfo;
Francesco Virga (classe 1970), di Trapani.

Gli arrestati ai domiciliari:
Diego Angileri (classe 1937), di Marsala;
Felice Buccellato (classe 1941), di Castellammare del Golfo;
Sebastiano Stabile (classe 1947), di Castellammare del Golfo.

Il provvedimento era diretto anche nei confronti di Benedetto Sottile (classe 1948), che però è deceduto nel 2018.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]