Nelle carte dell'inchiesta uno degli indagati invitava all'acquisto del primo cittadino. Il Comune annuncia di volersi costituire parte civile e chiarisce i dubbi sul nome dello stadio. «Ovvio essere considerato un rompicoglioni», commenta
Rifiuti, in un dialogo l’invito a «comprare» il sindaco Saverio Bosco: «Sempre contrari all’ampliamento»
«Te lo devi comprare, devi dirgli “non rompere i coglioni”». A parlare, intercettato dagli uomini delle fiamme gialle, era Vincenzo Liuzzo, il funzionario dell’Arpa di Siracusa arrestato ieri nell’operazione Mazzetta Sicula. Il riferimento è al sindaco di Lentini Saverio Bosco, colpevole, secondo il dirigente, di avere espresso parere negativo all’ampliamento dell’impianto di Grotte San Giorgio. «Liuzzo sembrava affezionato alla discarica più dei proprietari – racconta a MeridioNews il primo cittadino – Durante una conferenza dei servizi mi disse che la puzza che io avevo denunciato proveniva dal petrolchimico e non dalla discarica. Non posso dimenticare mai quando mi trovai di fronte tutte le parti che poi avrebbero dato parere positivo all’ampliamento, tutti tranne noi», ricorda Bosco.
Un «no», quello dell’amministrazione comunale, che non andava giù ai vertici della Sicula Trasporti, e nemmeno al funzionario dell’Arpa, tanto da spingerlo a consigliare ad Antonello Leonardi – l’amministratore della società che dopo l’arresto ha rassegnato le dimissioni – di «comprare» il sindaco per ottenre un «sì». Che alla fine non è mai arrivato. «Noi ci siamo sempre opposti all’ampliamento e abbiamo fatto causa per ottenere gli oneri che spettavano al Comune dal 2009, quando fu allargata la discarica con parere positivo dell’allora amministrazione Mangiameli – aggiunge il Sindaco di Lentini -. Ovvio che mi consideravano un rompicoglioni, ora si capisce anche qual era il messaggio che ci arrivava quando ci veniva impedito di conferire».
In passato non sono mancati i momenti di forte tensione con la Sicula Trasporti che, in alcune occasioni il conferimento dei rifiuti provenienti dal Comune di Lentini, per ragioni di debiti-crediti, avrebbe subito dei rallentamenti. Adesso il sindaco ha annunciato la volontà di fare costituire il Comune come parte civile a processo. Senza trascurare la questione, ancora aperta, riguardante il progetto dei Leonardi di costruire un termovalorizzatore a pochi chilometri da Lentini. «Anche se non coinvolti come territorio comunale, in quanto il progetto interessa solo Catania – evidenzia il Sindaco – auspichiamo che la Regione cambi passo e cominci a difendere il nostro territorio, per ciò che mi riguarda continuerò a rompere i coglioni».
Dall’operazione della guardia di finanza è emersa anche un’altra vicenda dai contorni ancora poco chiari che vede coinvolto il clan Nardo di Lentini, interessato a gestire il chiosco dello stadio comunale di Lentini dove si allena la Sicula Leonzio, la squadra di calcio che milita in Lega Pro gestita dal figlio di Antonello, Giuseppe Leonardi (non indagato). «Secondo la convenzione, la Sicula Leonzio gestisce il merchandising durante le partite. Questo aspetto non riguarda il Comune – specifica Bosco – Dalle intercettazioni risultavano pressioni sconcertanti del clan per gestire un chiosco. Un fatto gravissimo che affronterò direttamente con il prefetto la prossima settimana, per mettere in condizioni gli inquirenti – sottolinea Bosco – di fare chiarezza su questo episodio», rivela.
A fare discutere è anche il nome dello stadio: in queste ore, infatti, sono tanti i cittadini che su Facebook accusano l’amministrazione di aver autorizzato la società sportiva a chiamarlo Sicula Trasporti Stadium anziché Angelino Nobile, come storicamente conosciuto. In realtà, però, lo stadio continua a essere intitolato a Nobile. «Lo striscione è una sponsorizzazione fatta dalla società che dà il nome alla squadra, ma questo non da quando sono io sindaco, ma già dal 2011».