Finanziaria, polemica sui 7,5 milioni a Bellolampo Foti: «Si parlava di prestito. Regalo è inaccettabile»

Sette milioni e mezzo di contributo straordinario. Un regalo, sotto il Covid-19, spedito in direzione della discarica di Bellolampo a Palermo. A prevederlo è un comma dell’articolo 9 della finanziaria regionale in corso di discussione a sala d’Ercole. L’articolo, da poco votato, riguarda la creazione di un fondo perequativo per gli enti locali per compensare i mancati introiti legati all’emergenza coronavirus. Sono sei i commi, cinque dei quali esplicitano elargizioni legate strettamente ai danni causati dal Covid-19, mentre il quinto non cita l’emergenza sanitaria. 

«Allo scopo di consentire una gestione in ordinario dei rifiuti urbani nella piattaforma di Bellolampo in piena sicurezza e scongiurare il verificarsi di soluzioni di continuità e pregiudizi per l’ambiente – si legge nel testo – è autorizzata per l’anno 2020 la concessione di un contributo straordinario in favore del Comune di Palermo pari a 7,5 milioni in relazione degli oneri affrontati per la gestione post operativa delle vasche esaurite». La proposta ha suscitato diverse reazioni tra i deputati presenti a sala d’Ercole.

Nel mirino c’è la sostituzione della forma della elargizione predisposta dal governo: nella prima versione della finanziaria, quella precedente all’emergenza Covid-19, si parlava di un prestito al Comune di Palermo di sette milioni. Soldi che l’ente avrebbe dovuto restituire in dieci anni. Le cose oggi però sono cambiate e il governo ha proposto di destinare 7,5 milioni a fondo perduto al capoluogo palermitano, che gestisce tramite la società Rap la piattaforma di abbancamento dei rifiuti. «Trovo ingiusto che tutti i Comuni devono pagare la discarica solo attraverso le bollette, che tutti si impegnino a fare la differenziata», ha detto Angela Foti (M5s), sottolineando il proprio disappunto nei confronti del contributo a favore del Comune di Palermo, i cui amministratori si sono rivelati «inappropriati nella gestione». Parole dure, quelle di Foti, che mettono nel mirino i bassi risultati in tema di differenziata registrati nel capoluogo regionale. «Regali sulla questione rifiuti non se ne possono fare», ha concluso la deputata.

A difendere la destinazione dei fondi sono stati diversi deputati palermitani. «Ritengo che sia opportuno avere inserito il contributo a Bellolampo – ha detto Marianna Caronia, della Lega – Ricordo che circa sei mesi fa la giunta aveva approntata questa norma per un’emergenza ambientale per la gestione della sesta vasca. Parliamo di un tema dibattuto e condiviso dal governo». Per l’esponente del Partito democratico Antonello Cracolici, «non c’è nulla di scandaloso, che si concede un contributo e non un prestito per affrontare la grave crisi del sistema di raccolta dei rifiuti a Palermo». Sulla stessa linea, il collega di partito Giuseppe Lupo, che ha ricordato che a Bellolampo si smaltiscono «non solo della città di Palermo ma di circa ulteriori 40 comuni, è una discarica che ha valenza regionale, abbiamo il dovere di salvaguardarne il funzionamento».

Prima del voto dell’articolo, arriva anche il commento del deputato pentastellato Giampiero Trizzino. «Al netto dell’emergenza rifiuti che per noi resta un tema sul quale ad oggi il governo Musumeci non ha dato risposte, rappresenta un segnale importante nella direzione della tutela di un territorio martoriato come quello che ospita la discarica di Bellolampo. Questa somma – aggiunge Trizzino – servirà a coprire parte delle opere necessarie alla messa in sicurezza delle vecchie vasche dismesse. Ci auguriamo che il Comune di Palermo le utilizzi con la massima celerità e nel migliore dei modi».

A intervenire a margine della discussione è stato anche l’assessore ai Rifiuti Alberto Pierobon. «La norma nasceva come anticipazione. La motivazione poggiava sul fatto che quarta e quinta vasca contenevano quantità abnorme di percolato per il quale non era stato individuato il gestore che doveva occuparsene – ha detto Pierobon -. Il Tar ha deciso di fare intavolare una serie di trattative tra le parti per stabilire chi doveva sobbarcarsi il costo. Nel frattempo il Comune di Palermo, tramite la Rap, sta emungendo il percolato a proprie spese». L’assessore ha poi aggiunto come il futuro di Bellolampo non sia quello di una mera discarica, ma di una piattaforma capace di valorizzare i rifiuti. Specificando che è stato il «sindaco (Leoluca Orlando, ndr) ha inoltrato una missiva per chiedere che questi extracosti venissero affrontati con un contributo straordinario. Abbiamo dato la disponibilità di portare la proposta qui. Decida l’aula».


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