Il primo cittadino peloritano ha firmato un'ordinanza in contrasto con la disposizione data dal governo regionale. Per questo gli è stato intimato di revocarla. «Quella di Musumeci contraddice il decreto del presidente del consiglio dei ministri», attacca il sindaco
Supemercati, De Luca contro la chiusura domenicale «In linea con Conte». Poi attacca prefetta di Messina
«Trovo inaccettabile che quando il presidente della Regione Siciliana emette un’ordinanza che va in contrasto con il Dpcm, il prefetto ritiene lecito farla rispettare, intimando al sindaco di revocare la propria ordinanza per adeguarsi a un’ordinanza regionale in contrasto con norme nazionali». Tra Cateno De Luca e Nello Musumeci lo scontro, a distanza, continua. A finirci in mezzo, stavolta, è anche la prefetta di Messina Maria Carmela Librizzi, accusata dal primo cittadino messinese di avere intimato la revoca dell’ordinanza comunale con cui De Luca ha disposto che i punti vendita di generi alimentari possono restare aperti anche la domenica.
Una concessione che sbatte contro la stretta voluta dal governo regionale che, nell’ottica di ridurre le occasioni di interazione tra i cittadini e di conseguenza i possibili casi di contagio, ha deciso che la spesa la domenica non può essere fatta. La posizione del governatore è in contrasto anche con quella del governo nazionale. «Mi prendo la responsabilità nell’esprimere la mia assoluta contrarietà su ciò che sta avvenendo in queste ore – scrive De Luca in una lettera inviata alla prefetta – Non mi sarei mai aspettato che mi venisse ingiunto di revocare la mia ordinanza, in favore di una che ha creato immediatamente caos e generato fenomeni di assembramento, inducendo il prevedibile timore nei cittadini di restare senza scorte alimentari».
Il primo cittadino messinese poi affonda il colpo. «Questo gioco non mi piace e se, come già mi stanno dicendo, ci sono le forze dell’ordine presso i supermercati che stanno denunciando gli esercenti per la violazione dell’ordinanza presidenziale, sappia che difenderò in tutte le sedi la mia posizione e quella di queste persone», avverte De Luca. Per poi chiudere i ponti comunicativi. «Non perda più tempo a cercarmi con sgradevoli telefonate perché non abbiamo più nulla da dirci. Se vuole avvii pure il procedimento di rimozione del sindaco De Luca, ma – conclude – non mi cerchi più».