Covid-19, guida aggiornata su cosa si può fare e cosa no Gli spostamenti, la corsa e i dubbi sull’autocertificazione

L’obiettivo prioritario del governo resta quello di ridurre al minimo la circolazione delle persone in tutto il territorio nazionale. Per riuscirci ieri sera, alle 21.46, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato una ulteriore stretta sulle attività commerciali. Ma cosa cambia rispetto al decreto del 9 marzo? In mezzo a tante risposte c’è anche un lungo elenco di dubbi: l’autocertificazione deve essere usata anche per gli spostamenti a piedi all’interno dello stesso Comune di domicilio? È possibile andare a correre o fare altre attività motorie all’aria aperta? Quale voce si deve selezionare nell’autocertificazione se si esce per portare a passeggio il cane

Autocertificazione
La regola di base è sempre #iorestoacasa. Uscire, però, è consentito solo se determinato dalle opzioni dell’autocertificazione: comprovate esigenze lavorative, motivi di salute e rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. A queste si aggiunge una quarta opzione: situazioni di necessità. È questo il cerchietto da sbarrare nel caso in cui si esca di casa per andare a fare la spesa (in questo caso, per esempio, è consigliabile conservare lo scontrino) per comprare le medicine in farmacia o per far fare i bisogni al cane. L’autocertificazione deve essere utilizzata da tutti, non solo per andare fuori dai confini cittadini ma anche nel territorio comunale. Le stesse disposizioni valgono anche se ci si muove a piedi. Ogni cittadino è invitato a portare una copia con sé ma, secondo le disposizioni, tutte le forze dell’ordine che effettuano i posti di controllo a campione ne sono munite. Inoltre, è valida anche se viene ricopiata a penna su un foglio. Durante i controlli, gli operatori trattengono i fogli compilati che poi vengono trasmessi alla prefettura di competenza per le verifiche. Chi non rispetta le disposizioni può essere denunciato in base all’articolo 650 del codice penale e per reati legati alla tutela della salute pubblica (che prevede non solo delle multe ma anche il carcere).

Passeggiate
L’indicazione del governo è quella di restare a casa. Una passeggiata all’aria aperta, però, non è vietata – sempre che non si creino assembramenti – sebbene l’invito sia quello a limitarle il più possibile. È consentito, per esempio, portare fuori i cani per i bisogni fisiologici con la raccomandazione però di non allontanarsi dalla zone del domicilio. Si può anche andare a comprare le sigarette o recarsi in edicola ad acquistare riviste e quotidiani (che sono tra le attività per cui non è stata disposta la chiusura). 

Sport e corsa
L’attività motoria all’aperto resta consentita rispettando le distanze di sicurezza ed evitando assembramenti. Oggi sono stati segnalati alcuni casi, nel territorio di Catania e Aci Castello, in cui le forze dell’ordine hanno invitato i podisti a rientrare a casa. Il podista ha bisogno dell’autocertificazione? La risposta è sì e, anche lui, deve indicare la voce «situazione di necessità». Come, infatti, si legge sul sito ufficiale della polizia di Stato. C’è una parte del documento in cui il cittadino può mettere nero su bianco le motivazioni per cui è uscito di casa. «Lavoro, sto rientrando al mio domicilio, devo effettuare una visita medica, altri motivi particolari». All’interno di quest’ultima e più vaga categoria di motivazioni, rientrano anche lo sport all’area aperta o l’uscita per i bisogni del cane. Alcuni operatori consigliano ai podisti anche di munirsi di una copia del decreto del 9 marzo in modo da mostrarlo ad agenti di polizia e militari non aggiornati. 

Persone malate, familiari da assistere, cene e feste
Per assistere persone malate o familiari è possibile uscire di casa e anche recarsi fuori dal territorio del Comune di residenza. Anche in questi casi di necessità, resta importante tenere in considerazione il rispetto delle distanze di sicurezza (almeno un metro), anche se si tratta di parenti.
Festeggiare compleanni o altre ricorrenze, così come organizzare cene in casa con amici è vietato. È di ieri la notizia che a Ramacca i carabinieri hanno denunciato una ventina di persone che, in una taverna privata, stavano festeggiando un 50esimo compleanno. 

Bar e ristoranti
La principale stretta del nuovo decreto riguarda questo genere di attività che, fino al 25 marzo, dovranno rimanere assolutamente chiusi. Restano aperti, invece, i bar che si trovano dentro alle strutture ospedaliere. Per loro possibilità di tenere alzata la saracinesca ma sempre garantendo il rispetto della distanza di sicurezza pari a un metro. Chiusi anche gelaterie, pasticcerie e pizzerie. Le attività di ristorazione possono però continuare a effettuare le consegne a domicilio.

Centri estetici, parrucchieri e barbieri
Come disposto dal decreto tutte queste attività non potranno aprire al pubblico per i prossimi 13 giorni. Lo stop è arrivato anche per i negozi di abbigliamento. 

Sigarette, benzina e non solo
I tabacchi resteranno aperti. Oltre a vendere sigarette, infatti, in queste attività si pagano le bollette in via telematica e si emettono le marche da bollo. Aperti anche i distributori di benzina. Nelle aree di servizio, restano in attività anche gli autogrill. Nello specifico, il via libera è per le attività che si trovano lungo la rete stradale e autostradale ma anche all’interno delle stazioni ferroviarie e degli aeroporti. Possono alzare la saracinesca – oltre a supermercati e farmacie – anche: negozi di elettronica ed elettrodomestici, ferramenta e attività che vendono materiale elettrico e idraulico, negozi di prodotti igienico-sanitari, edicole, profumerie, negozi di ottica e fotografia e attività che vendono combustibile per uso domestico o per il riscaldamento. Possibili anche gli acquisti via internet (che verranno regolarmente consegnati dai corrieri) e nei distributori automatici. 


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