Coronavirus, il cluster di Agraria si allarga: 12 contagiati In tutta la Sicilia sono 35, il punto provincia per provincia

Sono 35 i contagiati da Coronavirus in Sicilia. Rispetto all’ultimo bollettino, ci sono 11 casi in più. Stando ai dati della Regione, otto sono ricoverati: tre a Catania (ma ce ne sarebbero altri due al Policlinico), tre a Palermo, uno a Messina e uno a Caltanissetta. Nessuno di questi è in terapia intensiva. Altri dieci sono stati sottoposti a tampone e si attendono i risultati. Risulta guarito, dopo il test di conferma eseguito nelle scorse ore, un paziente del Ragusano, mentre dopo ulteriori approfondimenti il paziente ricoverato ieri ad Enna è risultato negativo, pertanto è stato dimesso. Ecco il punto della situazione nell’Isola sui vari territori.

CATANIA
In totale i contagiati sono venti. Dodici appartenngono al cluster di Agraria. Rispetto all’ultimo aggiornamento si registrano quindi cinque casi in più. Uno è il presunto studente 25enne di Misterbianco che si trova in quarantena a casa: secondo quanto sostenuto da una nota dell’ateneo, si tratta invece di un giovane ingegnere che, per motivi extra accademici, è entrato in contatto con un docente di Agraria. Poi ci sono un altro docente, il parente di un professore già contagiato, e due persone che lavorano nel dipartimento. Degli altri sei professori e loro stretti congiunti – si è data notizia già nei giorni scorsi. In aggiunta a questi ci sono l’agronomo di Catania che insegna in Calabria e sua moglie.

Tre persone – tra cui il professore etneo docente a Reggio Calabria – sono ricoverate nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale Cannizzaro. Una è in fase di miglioramento, le altre due in evoluzione. Ma anche al Policlinico, stando a quanto risulta a MeridioNews, ci sono due ricoverati che destano preoccupazione. Uno – che non sarebbe riconducibile al cluster di Agraria – sarebbe risultato positivo al coronavirus già da giorni. All’inizio, non avendo particolari sintomi, ha trascorso la quarantena a casa. Poi però si è aggravato ed è stato ricoverato. Un secondo caso – che è risultato negativo al coronavirus in due diversi test – è ricoverato in gravi condizioni a causa delle difficoltà respiratorie nel reparto di terapia intensiva di Cardiochirurgia. È sottoposto a ventilazione meccanica. Poiché proviene anche lui dal dipartimento di Agraria, i medici tenteranno un nuovo esame sul Covid-19.

Gli altri contagiati sono: un cittadino di Santa Maria di Licodia che si è presentato in pronto soccorso, avendo avuto contatti con uno dei contagiati messinesi, ed è risultato positivo al test. E poi quelli già raccontati: l’infermiere tornato in Sicilia dalla mobilità, che avrebbe dovuto prendere servizio all’ospedale San Marco; i due contatti di uno dei ricoverati al Cannizzaro, che hanno ospitato l’uomo a cena e sono risultati positivi al virus; il medico originario di Catania che era in servizio all’ospedale Umberto I di Enna e aveva avuto contatti, sebbene non diretti, con i turisti bergamaschi in vacanza a Palermo; un giovane imprenditore catanese che, per motivi di lavoro, aveva avuto contatti prolungati con un cittadino risultato positivo al Covid-19 (peraltro poi finito in Terapia intensiva a Reggio Emilia). In ultimo, la professionista catanese rientrata da Milano e già guarita: lei è il primo caso di coronavirus di cui si sia data notizia nel capoluogo etneo.

Aggiornamento del 08/03/2020
Il paziente originario di Santa Maria di Licodia risulta ricoverato in una struttura ospedaliera della provincia di Messina.

PALERMO
Dopo i tre turisti bergamaschi, c’è anche un palermitano tra i contagiati dal Covid-19. Si tratta di un carabiniere in servizio al comando provinciale, tornato da poco in città dalla settimana bianca in Trentino Alto Adige e passato dall’aeroporto di Verona. Il militare si è sentito male al rientro dalla vacanza e dopo aver effettuato il test è risultato positivo al coronavirus. Il giorno dopo è rientrato in servizio e ha fatto presente ai superiori che si era recato in quei luoghi. A quel punto lo hanno invitato a mettersi volontariamente e precauzionalmente in quarantena. A casa, dopo alcuni giorni, sono subentrate complicazioni respiratorie ed è stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Civico «solo per precauzione e per tenerlo isolato», spiegano dal comando provinciale. Al momento non è intubato e le sue condizioni generali sono discrete, anche se ha febbre e complicazioni respiratorie. In quarantena le persone che sono entrate in contatto con lui, tra familiari e i pochi colleghi che ha visto durante il breve periodo che ha trascorso in servizio. Gli ambienti della caserma frequentati dal militare sono stati sanificati e sono in via di sanificazione anche di tutti gli altri luoghi di lavoro del comando provinciale.

MESSINA
Sono due i casi positivi al coronavirus: uno nel capoluogo e un altro in provincia, a Sant’Agata di Militello. Quest’ultimo riguarda un vigile del fuoco rientrato da Roma che si trova ricoverato nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto. Secondo quanto ha riferito il sindaco di Sant’Agata, Bruno Mancuso, il vigile del fuoco era da alcuni giorni in isolamento con la famiglia nella propria abitazione e il quadro clinico appare sotto controllo, i familiari stanno bene e non presentano sintomi. 

Il secondo caso è emerso a Messina città. Si tratta di un professore universitario in pensione, risultato positivo al tampone che è stato effettuato all’ospedale Papardo. L’uomo si trova nella sua abitazione. «Ha contratto il coronavirus mediante suo figlio proveniente dall’estero», comunica il sindaco Cateno De Luca.

A Messina, intanto, intorno alle 14
è arrivata la nave da crociera Msc Opera a cui Malta aveva rifiutato lo sbarco. A bordo della nave, prima che salissero gli attuali passeggeri, c’era stato un caso sospetto di Coronavirus. L’uomo, un cittadino austriaco, è effettivamente risultato positivo dopo essere sbarcato e si trova attualmente in Austria. Nessuno dei passeggeri attualmente a bordo della nave sarebbe quindi entrato in contatto con lui. Discorso differente per dieci membri dell’equipaggio che da quel momento sono in autoisolamento, anche se nessuno di loro avrebbe mostrato sintomi preoccupanti. La nave ha fatto il giro del Mediterraneo toccando Genova, Civitavecchia e la Grecia. A tal proposito il presidente della Regione Nello Musumeci ha chiesto all’unità di crisi nazionale di «valutare se impedire lo sbarco». «Non conoscendo la situazione sanitaria a bordo – sottolinea Musumeci – bisogna garantire utili misure sanitarie».

Il medico di bordo, però, ha confermato alle autorità sanitarie siciliane che la situazione non desta preoccupazione. In ogni caso, prima di dare il via libera allo sbarco, i medici dell’Usmaf (la sanità marittima che risponde al ministero) e gli ispettori europei saliranno per controllare, uno per uno, passeggeri ed equipaggio.

A CALTANISSETTA UNA DOTTORESSA DI SCIACCA
Risultata positiva al Covid-19 una medica che lavora all’ospedale di Sciacca. È stata portata con un’ambulanza del 118 all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta. La donna è ricoverata nel reparto di Epidemiologia e ha la febbre. «Abbiamo appreso che si tratta di una dipendente dell’ospedale e che verosimilmente il contagio non è avvenuto a Sciacca ma in un’altra città siciliana – spiega la sindaca di Sciacca, Francesca Valenti – L’autorità sanitaria ha subito attivato tutti i protocolli sanitari previsti. Al momento si tratta di un caso isolato».

Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal Ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87


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