Per ufficializzare la formazione del 391esimo ente locale siciliano bisognerà attendere il passaggio in Ars. Ma la delibera della giunta Musumeci è bastata già ad accendere l'entusiasmo tra le ottomila e più persone in cerca di autonomia
Misiliscemi, il Comune che nascerà dalla delusione A Trapani toglierà otto frazioni e anche l’aeroporto
Sempre più vicina la nascita del Comune di Misiliscemi, il 391esimo in Sicilia, il 25esimo in provincia di Trapani. L’ultimo passaggio è l’ok dell’Assemblea regionale siciliana che potrebbe arrivare prima dell’estate. Nei giorni scorsi infatti la giunta Musumeci ha approvato la delibera di istituzione del nuovo ente locale che all’inizio sarà retto da un commissario fino alle elezioni. Trapani perde così ben otto frazioni: Marausa, Locogrande, Rilievo, Palma, Guarrato, Fontanasalsa, Pietretagliate e Salinagrande.
Il nuovo Comune conterà 8699 abitanti, circa il 12,5 per cento degli attuali abitanti della città falcata, numero destinato a salire durante la stagione estiva grazie alla presenza della frazione balneare di Lido Marausa. La città di Trapani perde anche un’importantissima struttura che ricade nel territorio del nuovo Comne: l’aeroporto di Birgi. Una sconfitta per la città guidata attualmente dal sindaco Giacomo Tranchida, frutto di un malcontento generale dei cittadini che, nel corso degli anni, si sono sentiti abbandonati dalle istituzioni e dalla politica locale. Nelle diverse frazioni, infatti, mancano i servizi necessari ed in molte persino l’impianto fognario.
L’approvazione della delibera da parte della Regione rappresenta invece una grande vittoria dell’associazione Misiliscemi, promotrice del referendum, indetto lo scorso anno in cui si chiedeva ai cittadini se erano disposti a staccarsi dal capoluogo. Portavoce ufficiale dell’associazione è Salvatore Tallarita. «Questa delibera – dice – sancisce e attesta la legittimità del Comune di Misiliscemi. Se qualcuno ha ancora dei dubbi preciso che nell’atto ci sono tutti i passaggi che hanno dimostrato la validità del progetto dal punto di vista politico, finanziario, e della volontà popolare. Ora – prosegue – si attende solo il via libera della prima commissione ma ritengo sia solo un atto dovuto per andare alla votazione finale in Assemblea regionale».
Tallarita precisa anche cosa accadrà dopo l’ok della Regione: «Ritengo che si voterà a breve. Tuttavia ci sarà una fase di transizione ma, passato questo periodo, entro sei mesi dalla promulgazione della legge si passerà alla fase finale per la nascita del nuovo Comune. Sicuramente ci saranno difficoltà nell’avvio della nuova realtà ma ciò che ci sta gratificando è il fatto che tanta gente vuole essere attrice di questo cambiamento, del proprio futuro e di una realtà che veniva sempre dimenticata. Vogliamo dimostrare a noi stessi che da soli ce la possiamo fare e che siamo in grado di dare dignità al territorio, alla quotidianità e al vivere bene della nostra comunità».
Inevitabile la domanda su una discesa in campo come primo candidato sindaco. «È una domanda che mi fanno tutti, ma è l’ultima cosa al momento – replica Tallarita -. Stiamo facendo da anni una lotta per far capire ai cittadini che c’è un modo nuovo di intendere la cosa pubblica. Non è la sindacatura l’obiettivo ma quello di formare una nuova classe dirigente ed una nuova classe di cittadini attivi».