Ars, ok a rendiconto e assestamento di bilancio La vicepresidenza va alla cinquestelle Angela Foti

«Se c’è la volontà politica, possiamo fare tutto». È il mantra che, nell’ultimo mese, il governatore ha ripetuto spesso ai suoi. E davanti alla evidente volontà politica dell’Assemblea regionale di approvare i debiti fuori bilancio, il rendiconto per il 2018 e l’assestamento per il 2019, il governo sperava di chiudere tutto entro fine anno. Compreso l’esercizio provvisorio per il 2020. Musumeci e i suoi ci hanno provato nella giunta convocata per ieri pomeriggio. Hanno ritentato nel secondo esecutivo, convocato in serata. E nel terzo, aggiornato a questa mattina. Alla fine, anche il primo inquilino di Palazzo d’Orleans ha ceduto alle frizioni interne alla sua maggioranza

Così il governatore ha annunciato che entro il prossimo 31 dicembre «l’esercizio provvisorio, limitato a soli due mesi, arriverà all’Ars che potrà esaminarlo già ai primi dell’anno nuovo. Entro gennaio, comunque, la Giunta licenzierà anche i disegni di legge del bilancio definitivo e di Stabilità, senza più alcun collegato. La Regione, così, potrebbe avere i suoi strumenti contabili operativi già a febbraio, per evitare agli enti locali di dovere attendere fino a maggio, com’era triste prassi nel passato».

Ma le frizioni sono destinate a protrarsi fino a fine anno. Emblematica, in questo senso, la dichiarazione di voto di Vincenzo Figuccia che ha annunciato il suo «no» tanto all’assestamento di bilancio quanto al rendiconto. Secondo l’esponente Udc, «i documenti contabili in questione, aprono nuovamente alla logica dell’indebitamento delle giovani generazioni, si esauriscono in fattispecie futili e reiterano una certa spregiudicatezza di taluni che, dopo avere abbondato nelle spese pazze e inutili, annunciano rigore e austerity. Nulla si dice o si fa per avviare i tanto attesi e conclamati concorsi regionali, espletare la stabilizzazione e la ricollocazione dei precari, in particolare dei Pip, degli Asu, dei licenziati della formazione professionale e degli stagionali della forestale». 

Secondo Figuccia, «bisogna intentare ricette capaci di generare shock nell’economia regionale, rilanciando turismo e agroalimentare. Purtroppo, quella dei documenti contabili rischia di diventare come è accaduto finora, una farsa dietro la quale si celano microinteressi e una politica povera e meschina che guarda ad accontentare pochi privilegiati. Bisogna trovare il coraggio di rinunciare a quest’impostazione e invertire la rotta».

Intanto l’Assemblea ha approvato oggi pomeriggio, con 26 voti a favore, il rendiconto generale e il rendiconto consolidato del bilancio del 2018. Fumata bianca, con 31 voti favorevoli, anche per l’assestamento del bilancio 2019 per il quale si è deciso di stralciare gli emendamenti presentati, come annunciato dal primo inquilino di Sala d’Ercole, secondo cui sarebbe stata una «scelta obbligata alla luce della parifica della Corte dei Conti».

In serata, infine, imboscata a Sala d’Ercole. A seguire dall’elezione del rendiconto e dell’assestamento di bilancio, era prevista l’elezione del vicepresidente dell’Ars, in sostituzione di Giancarlo Cancelleri, nominato viceministro ai Trasporti nella prima metà di settembre. L’accordo sembrava chiuso sul capogruppo pentastellato Francesco Cappello, ma a sorpresa con 31 voti a favore contro 28 ad essere stata eletta è stata la deputata Angela Foti.


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