Ars, rush finale per l’ok ai collegati alla Finanziaria Torna la solita pioggia di fondi a enti e associazioni

Dalle nuove assunzioni alla Regione alla rimozione dell’amianto, fino ai biodigestori per la produzione di biogas e ai castelli federiciani. Nei tre collegati alla Finanziaria all’esame dell’Assemblea regionale prima della pausa estiva, si trova in realtà di tutto. Non soltanto nuovi concorsi per aspiranti funzionari regionali, dunque, ma anche, ad esempio, un milione di euro per contributi in favore delle imprese siciliane «danneggiate dalle calamità naturali», 200mila euro per finanziare gli interventi di recupero e smaltimento dell’amianto, una norma per riaprire al pubblico il Parco d’Orleans di Palermo, 60mila euro per il funzionamento dell’ufficio per la protezione dei dati personali e 45mila euro per l’istituzione di un ufficio di diretta collaborazione del Garante per l’infanzia e l’adolescenza.

Gli altri due disegni di legge che saranno discussi dopo l’ok al ddl sulle assunzioni riguardano invece le autonomie locali e i beni culturali. Guardando alla prima delle due norme, ecco che il provvedimento più significativo è la destinazione di quasi un milione e mezzo di euro per la stabilizzazione dei precari. Ma tra i rivoli del ddl trova spazio anche un articolo che autorizza le ex Province a richiedere a qualsiasi ente pubblico regionale, a titolo gratuito, i mezzi e le attrezzature utili «a effettuare la manutenzione di immobili e infrastrutture, con priorità assoluta per la manutenzione della viabilità secondaria». 

E ancora un contributo da 100mila euro alle Isole minori per l’acquisto da parte di privati ed enti locali, con una quota pari al 50 per cento, di biodigestori per la produzione di biogas. E ancora, una norma che consente di sbloccare quelle somme dei bilanci comunali «erogate e non attivate per cause ad essi non imputabili», mentre un altro articolo estende la possibilità di accesso al fondo per le autonomie locali anche ai Comuni che avranno dichiarato dissesto tra il 2018 e 2020. I sindaci potranno accedere al fondo per il personale in sovrannumero. Infine un’ultima norma prevede che i primi cittadini dovranno pubblicare nell’albo pretorio gli incarichi affidati agli esperti esterni all’amministrazione. Che, a loro volta, dovranno redigere una relazione semestrale sul lavoro svolto.

Guardando invece al collegato in materia di beni culturali, ecco un fondo da 250mila euro destinato ai Comuni in cui insistono beni Unesco per finanziare interventi di recupero, tutela e valorizzazione dei siti; 200mila euro per l’istituzione del museo del Nero d’Avola, nello stesso Comune siracusano; 50mila euro per la ricerca archeologica, 100mila euro per l’istituzione di fondazioni che si occupino della tutela dei beni archivistici storici riconosciuti a livello ministeriale.

In discussione ci sarà anche un milione di euro per l’acquisizione e il recupero di Villa Deliella a Palermo, dove sorgerà il museo del Liberty e della Belle Epoque. Fondi anche alle storiche associazioni antimafia un tempo sostenute attraverso la tabella H: 130mila euro alla Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, 120mila al Centro studi Pio la Torre, 50mila al Centro studi Cesare Terranova e 40mila alla Fondazione Gaetano Costa.

Un contributo di 100mila euro ciascuno dovrebbe andare rispettivamente a Marsala, «per la realizzazione dei lavori necessari per l’apertura e la fruizione pubblica del Museo narrativo-multimediale Baglio Tumbarello-Grignani di Marsala»; a Scicli, per il sito archeologico di Chiafura, a Siracusa per per l’Istituto internazionale del Papiro. Stessa somma anche per la tutela e la valorizzazione dei castelli federiciani, nonché per l’istituzione della Fondazione Rosa Balistreri, per il sostegno alle attività della Targa Florio e per la ricerca scientifica e tecnologica.


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