Dario ha 30 anni e vive in Austria. Nei giorni scorsi ha ricevuto una notifica dall'app ufficiale della catena di fast food: «Hey Mafioso, try our new Bacon della Casa now! Bella Italia». Tutta la sua rabbia è finita dentro una lettera inviata alla multinazionale
«Hey Mafioso», così McDonald’s promuove il panino Un siciliano reclama: «Disgustoso, non mi vedrete più»
«Hey Mafioso, try our new Bacon della Casa now! Bella Italia (Ciao Mafioso, prova ora il nostro nuovo panino della casa! Bella Italia, ndr)». Quando Dario, trentenne di Giarre emigrato per lavoro, ha visto illuminarsi il suo cellulare con l’ultima notifica dell’app di McDonald’s ha stentato a credere ai suoi occhi. La più nota e importante catena di fast food del mondo lo invitava a provare il suo nuovo panino che dovrebbe ispirarsi alla cucina del Bel Paese facendo leva sull’associazione Italia uguale mafia. «Da siciliano all’estero mi sono davvero incazzato», spiega a MeridioNews.
Così Dario, che da quattro anni vive fuori dall’Italia e adesso lavora a Vienna nel settore dell’export, non si è limitato all’indignazione, ma ha scritto una lettera in inglese a McDonald’s per manifestare quanto sia stupido e offensivo insistere su questo tipo di marketing. «Da assiduo cliente del vostro fast food – è l’attacco della missiva – vi prometto che non mi vedrete più nei vostri ristoranti, né me né i miei amici e la mia famiglia. La notifica che mi avete inviato stamattina è la più offensiva e discriminatoria pubblicità che io abbia mai visto in vita mia».
Nella lettera si sottolinea come il messaggio sia offensivo non solo perché gioca sullo stereotipo, ma anche perché «non considera quante persone hanno sofferto o sono morte a causa di Cosa Nostra, Camorra, ‘Ndrangheta e Sacra Corona Unita». Dario ricorda i nomi di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Peppino Impastato, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Piersanti Mattarella, Serafino Famà e molti altri «a cui avete mancato di rispetto con questa pubblicità».
«Come osate – continua il giovane siciliano – associare tutti gli italiani a un branco di criminali? Sapete che molti giovani italiani hanno lasciato le loro case, le loro famiglie e i loro amici per trovare un lavoro onesto e una vita migliore? Pensate che chiamare a caso un ragazzo italiano mafioso vi faccia vendere più hamburger?». La lettera si chiude con l’invito a «rimuovere il prima possibile questo disgustoso annuncio». Ma, a distanza di tre giorni dall’invio, non è pervenuta nessuna risposta.
Non è certo la prima volta che all’estero Dario sente discorsi simili, «ma – precisa – solitamente è la classica discussione da ascensore, in cui l’idiota di turno si sente divertente. Però con me su questo si scherza poco», precisa il trentenne che prima di emigrare si è speso come attivista in battaglie per la legalità sul suo territorio.
Con questa uscita, McDonald’s entra nel lungo elenco di attività che all’estero continuano ad associare la mafia e tutto l’immaginario che gli ruota attorno alla vendita di prodotti italiani. Recentemente Coldiretti ha provato a censirli, accertando che il mafia sounding a tavola – dal caffè Mafiozzo alla catena di ristoranti spagnola La Mafia se sienta a la mesa – continua a rappresentare un business milionario.
Sul caso sollevato da MeridioNews intervengono alcuni parlamentari nazionali del Movimento 5 stelle: «McDonald’s chieda scusa a tutti gli italiani. Non è accettabile che lo sgradevole stereotipo Italia=mafia venga veicolato ancora nel 2019 con tale leggerezza», affermano i palermitani Roberta Alaimo, Steni Di Piazza, Valentina D’Orso, Giorgio Trizzino e Adriano Varrica. «Auspichiamo che McDonald rimedi al suo grave errore, magari con una campagna di sensibilizzazione sul tema della lotta alla mafia».
All’indomani di questo articolo l’ufficio stampa di McDonald’s ha risposto sia alla redazione di MeridioNews che a Dario. Ecco come.