Il noto legale, in prima linea a difesa della causa ambientalista, ha ricevuto la notifica da parte del personale della Digos. Ha violato diverse prescrizioni, a partire dal non comunicare con l'esterno tramite volantini ritenuti lesivi dell'immagine delle istituzioni
Agrigento, torna in carcere l’avvocato Giuseppe Arnone Tribunale revoca l’affidamento in prova ai servizi sociali
Torna dietro le sbarre l’avvocato agrigentino ed ex consigliere comunale Giuseppe Arnone. Ad arrestarlo, su disposizione del tribunale di Sorveglianza, sono stati i poliziotti della Digos. Arnone ha avuto la revoca dell’affidamento in prova ai servizi sociali, misura che gli era stata concessa a inizio 2018 per espiare un cumulo di pene per quasi tre anni e mezzo.
Il noto legale, che ha unito il proprio nome alla causa ambientalista e che qualche anno fa è stato arrestato con l’accusa di estorsione nei confronti di una collega, avrebbe dovuto però rispettare alcune prescrizione, come il divieto di comunicare tramite posta elettronica, accedere a forum e chat, usare i social network e i mezzi di comunicazione digitali. Tra i divieti anche quello di distribuire volantini lesivi dell’immagine delle istituzioni.
Così però non sarebbe stato. Arnone, infatti, è stato più volte beccato a violare i divieti. Tra gli ultimi gesti commessi la distribuzione di volantini in cui si propagandava la sua elezione al consiglio dell’Ordine degli avvocati di Agrigento. Per il tribunale, nei volantini, Arnone «non rappresenta concreti programmi elettorali e non li ha distribuito ai soli avvocati, ma riproduce la copertina di un suo libro, asseritamente di prossima pubblicazione, intitolato: Storie comiche di 8 importanti pessimi magistrati, riportandone uno stralcio dove prende di mira due magistrati in servizio alla Procura di Agrigento: Salvatore Vella e Alessandra Vella».