L'annuncio è arrivato questo pomeriggio attraverso un comunicato della Liberty lines. Il nuovo patron è l'ex direttore generale del Matera con un passato nell'Avellino. Coinvolto nell'estate scorsa in un'inchiesta su un presunto maxi giro di fatture false
Trapani calcio, società passa all’imprenditore De Simone Monito della Lega Pro: «Preoccupazione dopo verifiche»
Dopo 14 anni la proprietà del Trapani Calcio sembrerebbe in procinto di passare dalle mani dello storico patron Vittorio Morace a quelle dell’imprenditore avellinese Maurizio De Simone. A rendere nota la notizia è un comunicato ufficiale della società Liberty lines, compagnia di navigazione della famiglia trapanese che detiene le quote sociali del club di via Orlandini. A loro dovrebbe subentrare la Fm service, rappresentata da De Simone. Una cessione «nell’esclusivo interesse del Trapani», si tiene a precisare nella nota della Liberty lines. Le polemiche però non mancano e dietro l’operazione potrebbero aprirsi ulteriori spiragli. Di fatto già preannunciati da un comunicato della Lega Pro diffuso proprio questo pomeriggio. Un lungo testo in cui dai vertici della serie C arrivava, senza giri di parole, l’invito «a una attenta riflessione sull’eventuale cessione».
Il tutto a causa della «preoccupazione» nei confronti della Fm service, emersa dopo «una sommaria verifica della visura camerale e del bilancio». «Nessuno dovrà dimenticare – continua la nota della Lega – che il Trapani è una società gloriosa, rappresentativa di una città importante e di una tifoseria gloriosa». Attualmente la squadra allenata da mister Vincenzo Italiano si trova al secondo posto del girone C, con l’ambizione di tornare nel campionato cadetto. De Simone, indicato come nuovo patron, alcuni mesi fa è stato travolto da alcune vicissitudini giudiziarie. In particolare nell’ambito di un’inchiesta della guardia di finanza sulla gestione dell’Avellino calcio .
Secondo i militari, il numero uno biancoverde Walter Taccone avrebbe indicato nelle dichiarazioni dei redditi, dal 2015 al 2017, cifre provenienti da fatture inesistenti con la presunta complicità di alcune società fornitrici del club. Tra queste alcune erano riconducibili secondo gli inquirenti a De Simone. Qualche giorno prima dell’inchiesta, che poi ha portato all’esclusione dell’Avellino dal campionato di serie B, l’imprenditore era stato presentato alla stampa come nuovo direttore generale del Matera calcio. Società di serie C nello stesso periodo acquistata da una cordata di imprenditori avellinesi capitanati dal giornalista Rosario Lamberti. La nuova linfa però è durata poco e con la scure del fallimento il Matera è stato escluso dal campionato. De Simone, invece, ha lasciato il suo ruolo «al fine di non compromettere la serenità di una piazza importante come Matera».
Già lo scorso anno la famiglia Morace aveva provato a vendere il suo gioiello. Chiudendo un accordo con l’imprenditore Francesco Agnello, originario di Torre Annunziata. Discussa figura del mondo del calcio, celebre nell’ambiente per diversi tentativi di scalate. Dalla Sambenedettese di Luciano Gaucci al Torino, che provò ad acquistare da Urbano Cairo nel 2010. Tra Morace e Agnelo alla fine ci fu la fumata nera, mentre nelle settimane scorse è fallita la trattativa con il romano Giorgio Heller. Adesso è il turno di De Simone.