Sea Watch, la Procura per i minorenni apre inchiesta «Grave violazione dei diritti, ora li facciano sbarcare»

La procura per i minorenni di Catania ha aperto un fascicolo di indagine sui minori che si trovano a bordo della Sea watch 3, al momento ancorata a largo di Siracusa. Lo ha reso noto la procuratrice Caterina Ajello con una lettera ufficiale. A bordo dell’imbarcazione si troverebbero 13 minorenni, di cui otto non accompagnati. Dati che sono stati forniti alla procura dall’ufficio del difensore per i diritti dei bambini del Comune di Siracusa, che per altro si è dichiarato disponibile a far attraccare la nave nel proprio porto. Ma il ministero dell’Interno non sembra intenzionato ad accogliere nemmeno questa richiesta. 

«I suddetti minori – scrive la procuratrice – sono stati soccorsi dalla citata nave in mare aperto. Atteso che si trovano nel territorio dello Stato italiano e specificatamente nel distretto di competenza di questa procura della Repubblica per i minorenni, la tutela dei loro diritti deve essere assicurata da questa autorità giudiziaria». La magistrata passa poi in rassegna le normative che tutelano i diritti dei bambini a bordo della Sea watch 3, che «impongono il divieto di respingimento, di espulsione, riconoscendo invece il diritto dei minori stranieri non accompagnati a essere accolti in strutture idonee, il diritto ad aver nominato un tutore, nonché il diritto ad ottenere il permesso di soggiorno in quanto soggetti di minore età non accompagnati». Il Viminale invece fa sapere all’Ansa che «i minori non accompagnati a bordo della Sea Watch hanno 17 anni e mezzo e per il momento non sono autorizzati a scendere a terra». Anzi, avrebbero definito persino «un escamotage» per sbarcare la presenza di minorenni sulla nave umanitaria. 

«Evidentemente – si legge nella lettera della Procura per i minorenni – tutti questi diritti vengono elusi a causa della permanenza dei suddetti minori a bordo della nave, poiché quantomeno non possono beneficiare di strutture di accoglienza idonee e sono costretti a permanere in una condizione di disagio sino a quando la situazione politica internazionale non sarà risolta, con grave violazione dei loro diritti». La procura annuncia di dover «avviare apposito procedimento civile a tutela dei citati minori non accompagnati presso il locale tribunale per i minorenni», e chiede infine che «i minori extracomunitari a bordo della nave Sea Watch 3 possano sbarcare per essere collocati nelle apposite strutture per minori stranieri».

A pretendere chiarezza sui minori a bordo è anche l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Filomena Albano che ha inviato una lettera al Comandante generale della Guardia Costiera e, per conoscenza, al Dipartimento libertà civili e immigrazione del ministero dell’Interno, dove si chiedono con urgenza informazioni ufficiali sul numero delle persone di minore età eventualmente a bordo della Sea Watch 3. La nota richiama il principio che, per legge, «i minorenni non possono essere respinti e devono essere adeguatamente accolti». Nella lettera l’Autorità garante precisa che quelle richieste sono informazioni fondamentali perché «possano essere messe in atto tempestive ed efficaci misure di accoglienza come stabilito dall’ordinamento giuridico italiano e dagli obblighi internazionali».

«Misure – si legge ancora nella lettera – previste sia a favore dei minorenni che arrivano soli nel nostro Paese, per i quali l’art. 3 della legge 47/2017 stabilisce che: “In nessun caso può disporsi il respingimento alla frontiera di minori stranieri non accompagnati”; sia nei confronti dei ragazzi che arrivano accompagnati da un adulto, in quanto, in questi casi, occorre preliminarmente accertare la reale sussistenza di un rapporto di filiazione o di un legittimo affidamento».


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In una lettera ufficiale, la procuratrice Caterina Ajello chiede che i minori a bordo dell'imbarcazione vadano prima possibile in strutture idonee ad accoglierli, così come previsto dalle normative nazionali e internazionali. «Diritti elusi per la permanenza a bordo»

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