Rifiuti, ombre su gestione impianti di compostaggio «Comune costretto a rivolgersi a intermediari privati»

Non solo sacchetti riempiti senza alcuna cura per ciò che dovrebbero contenere. Dietro alla cattiva gestione dei rifiuti in Sicilia, problema che a inizio anno ha portato l’allora governo Renzi a dichiarare lo stato d’emergenza, non c’è solo l’inciviltà. Tra le principali cause resta l’inadeguatezza dell’impiantistica. La strada verso la risoluzione della questione è tra le mosse che il governo Musumeci, dall’indomani del proprio insediamento, ha ribadito di volere percorrere, consapevole che anche quando i siciliani capiranno definitivamente che fare la raccolta differenziata è un interesse – economico e ambientale – di tutti, bisognerà fare in modo che i rifiuti siano destinati a siti in cui sottoporli ai processi necessari a trasformarli in risorse

Al momento la situazione generale resta inadeguata. Soprattutto per quanto concerce gli impianti di compostaggio, dove andrebbe conferita la frazione organica della spazzatura. Quella che consente a ogni Comune di alzare i livelli di differenziata, con notevoli risparmi nei costi, almeno sulla carta. In tal senso è dei giorni scorsi la pubblicazione da parte del dipartimento regionale Acque e rifiuti dell’indizione di un avviso per individuare i privati interessati a realizzare impianti mobili per il trattamento dell’umido. Per farsi avanti ci sarà tempo fino al 28 settembre, anche se la Regione ha già fatto sapere di potere vagliare disponibilità giunte fuori tempo massimo. L’intento di Palermo è dare una mano ai Comuni Srr, le società di regolamentazione dei rifiuti a cui spetterebbe la programmazione dell’impiantistica e che da anni invece sono simbolo dello stallo generale. «I risultati della manifestazione d’interesse saranno posti a disposizione delle 18 Srr e delle società pubbliche di gestione degli impianti e dei Comuni», viene specificato nell’avviso. La decisione arriva nell’attesa che altri impianti vedano la luce: è il caso per esempio di quelli di Vittoria e Casteltermini, che rientrano nelle misure concordate con Roma, ma anche di quello comunale di Ragusa la cui partenza non dovrebbe essere lontana.

Ma accanto ai propositi e ai progetti di medio termine, sembrano esserci anche problemi di altra natura che lanciano ombre sui modi in cui vengono gestiti gli impianti attualmente in funzione. A sollevare il caso, che riguarderebbe anche altre parti della Sicilia, sono stati a luglio diversi centri del Palermitano. Tra essi il Comune di Villabate, che ha fatto presente come l’impianto di Marsala gestito da Sicilfert – società dell’imprenditore Pietro Foderà – abbia chiuso le porte ai camion provenienti per indisponibilità di spazio. «Ci hanno detto che era impossibile conferire i nostri rifiuti organici e che ci saremmo dovuti rivolgere altrove», racconta a MeridioNews l’assessore all’Ambiente Mimmo Garbo. A quel punto l’amministrazione guidata da Vincenzo Oliveri ha tentato di trovare un altro impianto disponibile, ma senza successo. Fino a che un privato si sarebbe fatto avanti spiegando di avere acquistato spazi all’interno di diversi impianti di compostaggio. Compreso quello di Sicilfert. «A proporci questa soluzione è stata la Tech Servizi, impresa che da noi si occupa della raccolta dei rifiuti – prosegue Garbo -. Noi, non avendo altre possibilità e dovendo agire con tempestività, abbiamo accettato ma questo ha comportato un notevole incremento dei costi».

La ricostruzione dell’assessore è riportata nel verbale della riunione tenutasi alla Regione il 20 luglio. In sostanza, gli stessi impianti privati che accolgono i rifiuti organici prodotti dai Comuni avrebbero chiuso le porte a causa della mancanza di spazio, salvo poi ricevere l’umido raccolto in quelle che vengono definite piattaforme di trasferenza. «Praticamente abbiamo scoperto che la nostra spazzatura finisce in uno dei siti che ci aveva negato l’accesso, ma con una piccola differenza. Mentre noi prima pagavamo 80 euro a tonnellata, passando da queste piattaforme intermedie la spesa per noi è schizzata fino a 120 euro», attacca l’assessore villabatese. Sulla vicenda MeridioNews ha contattato telefonicamente Sicilfert senza però riuscire a ottenere risposta. 

L’impianto marsalese è più volte citato nel verbale della riunione di luglio. In un passaggio viene ipotizzata una differenza di trattamento tra il Comune di Palermo e gli altri del comprensorio. Ed è per questo che il dipartimento regionale ha ufficialmente chiesto all’impresa di Foderà di «comunicare i conferimenti avvenuti nel corso del 2018 e le denominazioni dei soggetti che hanno conferito». Da parte degli uffici viene fatto anche un rilievo nei confronti dell’amministrazione Orlando, accusata di continuare a portare altrove la frazione organica, nonostante nella discarica di Bellolampo ci siano quattro celle destinate in origine ad accogliere l’umido ma in realtà usata per l’indifferenziato. «Questi comportamenti e disparità ci danneggiano – continua l’assessore -. E soprattutto svilisce l’impegno di quei Comuni che hanno alzato la differenziata sopra la media regionale, senza però ottenerne vantaggi. Specialmente dal punto di vista economico visto che – conclude – oggi paghiamo molto più di prima».

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Pubblichiamo la nota ricevuta dal Comune di Villabate in data 27 agosto 2018:
Voglio precisare in modo chiaro e inequivocabile che la Tech Servizi srl, titolare del servizio igiene ambientale nel comune di Villabate, quando la Sicilfert di Marsala ha chiuso i propri cancelli al nostro comune come a tanti altri per raggiunta saturazione, si è offerta di cedere i propri spazi acquistati precedentemente presso la discarica Raco di Belpasso al costo di 120,00 € a tonnellata.

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Pubblichiamo la richiesta di rettifica inviata dall’avvocata Adele Pipitone, legale della società Sicilfert srl:
In nome e per conto della Sicilfert s.r.l., in persona del Presidente e legale rappresentante, che pure sottoscrive la presente, lo scrivente procuratore fa espressa richiesta di rettifica della notizia diffusa dalla vostra testata giornalistica on line Meridionews in data 27.08.2018, a firma del giornalista Simone Olivelli dal titolo Rifiuti, ombre su gestione impianti di compostaggio. Comune costretto a rivolgersi a intermediari privati, secondo cui la società Sicilfert s.r.l. avrebbe negato l’accesso ai rifiuti provenienti dai Comune di Villabate, salvo poi ricevere i rifiuti conferiti da un privato, la Tech servizi, con un notevole aumento dei costi per l’Ente conferente.

Nei predetto articolo si afferma – infatti – che l’impianto Sicilfert ha chiuso le porte ai camion per indisponibilità di spazio.
A quel punto l’amministrazione ha cercato una diversa soluzione e un privato si sarebbe fatto avanti spiegando di aver acquistato spazi all’interno di diversi impianti di compostaggio. Compreso quello di Sicilfert.
A proporci questa soluzione è stata la Tech servizi, impresa che si occupa della raccolta dei rifiuti.
Nel testo dell’articolo, ancora, si afferma che abbiamo scoperto che la nostra spazzatura finisce in uno dei siti che ci aveva negato l’accesso ma mentre noi pagavamo 80 € a tonnellata, passando da queste piattaforme la spesa per noi è schizzata fino a 120 euro.

È necessario precisare, a riguardo, che la Techservizi s.r.l. ad oggi, non conferisce presso il nostro impianto, posto che, a seguito di una richiesta inoltrata dalla società con mail del 19.04.2018, la Sicilfert aveva già comunicato, espressamente ed in modo tassativo, di non potere ricevere alcun conferimento di rifiuti come da richiesta. Ne discende, dunque, che l’aumento dei costi per il conferimento a un privato-terzo, lamentato dal Comune di Villabate, non può, di certo, essere imputato alla Sicilfert né al legittimo rifiuto operato dalla società, a motivo della momentanea indisponibilità di spazi di conferimento, circostanza su cui si è relazionato, in modo preciso e puntuale, all’amministrazione regionale competente.

Sulla base di quanto esposto, in ragione della sussistenza di fondati motivi a sostegno del momentaneo blocco e considerato, del pari, la non corrispondenza al vero della notizia di un conferimento eseguito da altra ditta, la TechServizi s.r.l. che – si ripete – non è soggetto conferente presso l’impianto Sicilfert, si fa richiesta a Codesta Direzione, ex art. 8 L.47!19-48, di rettifica della notizia pubblicata in data 27.08.2018, con il titolo Rifiuti, ombre su gestione impianti di compostaggio. Comune costretto a rivolgersi a intermediari privati dandosi atto e notizia della circostanza che non sussiste, in atto, alcun rapporto contrattuale né conferimento, anche solo occasionale, della Sicilfert s.r.l. con la TechServizi s.r.l, società che ha solo rapporti con il Comune di Villabate.

Peraltro, non corrisponde al vero la circostanza, pure dedotta nell’articolo in oggetto, secondo cui si afferma che sulla vicenda Meridionews avrebbe contattato telefonicamente la Sicilfert, senza però riuscire a ottenere risposta. La Vostra Redazione ha soltanto, effettuato una chiamata presso gli Uffici, cui è stato risposto di inoltrare una richiesta scritta, anche a mezzo mail, specificando il tema dell’inchiesta ed i riscontri richiesti; tuttavia, nessuna comunicazione per iscritto, e stata, poi, di fatto, formulata dalla Vs. Redazione.


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