Se nel complesso del Paese la coalizione formata da Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia e Noi con l'Italia sembra destinata ad avere la meglio - con Salvini a fare da traino - nell'Isola si profila una sconfitta. Il Movimento 5 stelle, infatti, potrebbe affermarsi in tutti collegi uninominali. Sia alla Camera che al Senato
Politiche 2018, in Sicilia il centrodestra dietro il M5s La Lega non sfonda, Forza Italia leader della coalizione
Prima coalizione a livello nazionale in Italia, ma dietro al Movimento 5 stelle in Sicilia. Sembra questo il destino del centrodestra alle Politiche 2018. Il dato emerge quando nell’Isola sono state scrutinate meno del dieci per cento delle sezioni per il Senato. Il campione sembra però essere sufficiente per dire che esistono buone possibilità per cui i collegi uninominali sfuggiranno alla coalizione formata da Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Noi con l’Italia. I cinquestelle risultano avanti nei nove collegi che assegneranno altrettanti seggi per palazzo Madama. Guardando alla resa delle forze del centrodestra in Sicilia, Forza Italia si conferma primo partito della coalizione. La creatura di Berlusconi, infatti, sfiora il 21 per cento, mentre la Lega di Salvini sta sotto il sei per cento. Seguono Fratelli d’Italia – poco sopra il tre per cento – e Noi con l’Italia che si aggira intorno al due per cento. Anche in questo caso si tratta di un dato in controtendenza rispetto a quanto accade nel Paese: a livello nazionale è infatti il Carroccio a trainare la coalizione, con oltre tre punti percentuali in più rispetto agli azzurri.
Capire quale sarà il partito più votato del centrodestra a livello nazionale è un elemento di fondamentale importanza. Da ciò, infatti, dipenderà la scelta della figura alla quale il presidente della repubblica Sergio Mattarella dovrebbe dare il compito di provare a tessere gli accordi per creare una maggioranza, capace di ottenere la fiducia di Camera e Senato per un governo che inevitabilmente dovrà guardare ad altre forze avversarie. Principali interessati, in tal senso, sono Matteo Salvini, già designato candidato premier dal Carroccio, e Antonio Tajani, proposto da Forza Italia a conclusione della campagna elettorale. Con il primo che al momento pare nettamente avvantaggiato.
Per quanto riguarda la Camera, lo scrutinio al momento va più a rilento. Tuttavia, nel complesso, il trend iniziale sembra rispecchiare gli equilibri che si stanno registrando al Senato. Con Forza Italia nettamente avanti in Sicilia rispetto alla Lega, ma con la coalizione che cede il passo nettamente rispetto al Movimento 5 stelle nei 18 collegi uninominali.
Tra i primi ad ammettere la sconfitta è Saverio Romano, volto in Sicilia di Noi con l’Italia. La quarta gamba, nata per dare sostegno ai tre principali partiti di centrodestra, ha deluso e al momento si attesta intorno all’un per cento. Ben sotto la soglia di sbarramento del tre per cento, sotto la quale le porte del parlamento rimarranno chiuse. «Grazie a tutti quelli che insieme a me ci hanno provato – dichiara Romano -. Abbiamo fatto un grosso risultato ma il crollo del Pd ha favorito il voto al M5s. La politica si fa anche fuori dalle aule parlamentari, coraggio, rispettiamo il voto democratico e rimbocchiamoci le maniche».