Il progetto Fassa Bortolo nella cava di calcare ad Agira Sul tavolo di Musumeci dopo il no della Soprintendenza

Prima di finire nella aule giudiziarie, la vicenda della cava di calcare che la multinazionale veneta Fassa Bortolo vorrebbe avviare ad Agira potrebbe riservare ancora sorprese. Si apre un periodo di incontri per arrivare a una soluzione che al momento sembra evaporata: dopo il parere negativo e vincolante della Soprintendenza ai Beni Culturali di Enna, il progetto appare infatti definitivamente tramontato. Niente estrazione di calcare, niente stabilimento per la trasformazione del minerale in prodotti industriali, niente posti di lavoro promessi (cento secondo le stime dell’azienda). Un investimento stimato in 25 milioni di euro. 

Resteranno al loro posto i reperti archeologici che costellano Monte Scalpello, perché da lì non si possono spostare, neanche di qualche centinaio di metri per musealizzarli in un apposita area, come proponeva Fassa Bortolo, a sue spese. Delocalizzandoli, è questa la tesi degli esperti di archeologia, quelle tracce di memoria sarebbero sminuite nel loro valore, venendo a mancare le relazioni stratigrafiche, spaziali e paesaggistiche che rendono quei reperti non semplici monumenti singoli, ma pezzi di ampi insediamenti. «Quello che è certo – spiegano dall’ufficio di gabinetto dell’assessore ai Beni culturali Vittorio Sgarbi – è che il parere della Soprintendenza è vincolante, la giunta regionale non può intervenire per una deroga, non in casi come questi in cui non si parla di un’opera di interesse pubblico, ma della proposta di un privato». Il governatore Nello Musumeci vuole personalmente provare a venire a capo del nodo, ma è molto probabile che il dossier venga aperto dopo le elezioni di domenica. 

Le prime ricerche di un sito idoneo da parte di Fassa Bortolo iniziano nel 2009. E interessano diverse aree della Sicilia: oltre a quella di Agira, poi ritenuta la migliore, l’attenzione ricade sul Ragusano e sul Palermitano. Serve un sito che abbia vicino disponibilità delle materie prime necessarie al ciclo produttivo: calcare, gesso e sabbie silicee; che sia collegato con la viabilità principale e che non disti troppo da Palermo e Catania, considerate le aree di maggiore interesse commerciale. L’area dove sorge la cava dismessa di Santa Nicolella, sul territorio del Comune ennese, inserita nel Piano regionale delle attività estrattive, viene individuata come la migliore.

Tra il 2013 e il luglio del 2017 Fassa Bortolo sottoscrive un preliminare di vendita dell’ex cava; compra un’area di 46mila metri quadri dove costruire lo stabilimento; realizza uno studio sulle caratteristiche geomorfologiche, dimensionali e qualitative del giacimento di calcare; ottiene dall’assessorato al Territorio e Ambiente la Valutazione di impatto ambientale. È ancora in corso l’iter per l’autorizzazione all’attività estrattiva. Nel corso del 2017, d’accordo con la Soprintendenza ai Beni culturali, l’azienda veneta porta avanti dei lavori di ricerca archeologica la cui relazione scientifica finale viene consegnata all’ente nel gennaio del 2018. La proposta di Fassa Bortolo è trasferire i reperti archeologici «in una grande area di almeno due ettari, destinata alla fruizione, conservazione e alla valorizzazione […], nella quale il pubblico possa venire a conoscenza dell’antico passato del sito e allo stesso tempo immergersi nella realtà tecnologica, estrattiva e produttiva, che connota la nostra attività industriale». 

Secondo la società, lo spostamento «non rientra tra le decontestualizzazioni, è nostra intenzione – prosegue – ricreare le stesse caratteristiche topografiche in cui inserire le strutture rinvenute, con la tecnica della musealizzazione in situ. Dall’area che è stata individuata è impossibile accorgersi di qualsiasi attività produttiva, essendo circondata da una sezione di roccia che forma un teatro naturale, esso stesso degno di essere visitato, in cui potrebbe insistere un grande giardino, racchiuso tra muri a secco, composto da diverse soluzioni di orti domestici e specie autoctone. Facilmente accessibile dalla viabilità principale avrebbe un ingresso separato da quello del cantiere ed un’ampia area per il parcheggio». Contro il progetto si è schierata anche l’associazione Sicilia Antica che ricorda come l’area sia caratterizzata dai «resti di un villagio di epoca neolitica e di un abitato ellenizzato con relativa necropoli. E che siano stati trovati resti fossili di ittiosauri, rettili marini preistorici. Testimonianze, per loro natura, inamovibili». 

Il patron Paolo Fassa, ricordando di aver già investito due milioni di euro, ha annunciato che «l’azienda farà ricorso, purché – ha sottolineato – le risposte siano rapide, non possiamo attendere in questa incertezza». Nessuna ipotesi, almeno per il momento, di prendere in considerazione un’altra area della Sicilia per realizzare il progetto. 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]