È passato il doppio del tempo previsto quando fu posta la prima pietra, ma oggi si taglia il nastro della parte che va da Porto Empedocle a Serradifalco. Spicca un grande cartello con i nomi degli scrittori dei questo territorio. Alfano: «La seconda opera più importante dopo il Tempio della Concordia»
Statale Agrigento-Caltanissetta, aperti i primi 31 km Delrio: «Entro marzo 2019 finiremo l’ultimo tratto»
Sono passati otto anni, il doppio di quelli previsti, dalla posa della prima pietra della nuova statale 640 che l’attuale ministro degli esteri, l’agrigentino Angelino Alfano aveva dedicato alle vittime di quella strada. Dopo otto anni è stato inaugurato il primo lotto di quella che è divenuta la strada degli scrittori. Oltre 31 chilometri di asfalto, da Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, a Serradifalco, provincia di Caltanissetta. La rotonda San Pietro addobbata a festa dove spicca un grande cartello stradale con le raffigurazioni dei grandi scrittori della provincia agrigentina: Andrea Camilleri, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Antonio Russello, Luigi Pirandello, Leonardo Sciascia e il nisseno Pier Maria Rosso di San Secondo.
Inaugurazione in pompa magna. Sulla passerella di un’area di servizio sul nuovo raddoppio c’erano il ministro Graziano Delrio, il collega Alfano, l’assessore regionale Giovanni Pistorio, il presidente di Anas Vittorio Armani e alcuni sindaci delle città e dei paesi che si affacciano sulla Ss 640. Alfano ha definito l’opera «la seconda più importante dopo il tempio della concordia, che sicuramente sarà stato costruito anch’esso con soldi pubblici».
Delrio, invece, non si è lasciato prendere da storiche affermazioni, ha parlato di opere importanti per la Sicilia e, in riferimento alla 640, di opportunità di collegare le province di Agrigento e Caltanissetta con un’opera importante come è l’autostrada A19 Palermo-Catania. All’interno del gazebo allestito per l’occasione, ha parlato anche il presidente di Anas Vittorio Armani che ha ricordato il collega dell’ Anas Salvatore Scannella, morto pochi giorni fa in un incidente aereo mentre fotografava proprio la statale.
Tuttavia, sul primo chilometro di strada appena inaugurata c’è già il primo intoppo. Il viadotto Petrusa, appena sotto l’omonimo carcere, è stato abbattuto per essere ricostruito. Dunque, imboccando la statale Agrigento-Caltanissetta manca lo svincolo per Agrigento. Rimane anche il fatto che l’altra parte della statale, quella che serve per arrivare a Caltanissetta, è ancora in fase di costruzione: da Agrigento, Canicattì, Naro, Racalmuto e Favara il tempo medio di percorrenza è di circa un’ora e mezza. Tra cantieri e viadotti abbattuti, passando dalle complanari piene di autovelox e restringimenti di carreggiata. «Il secondo pezzo (da Canicattì a Caltanissetta, ndr) aprirà entro il marzo del 2019 – ha promesso il ministro Delrio -. Con questa nuova opera non si permette soltanto ai camion e alle famiglie di viaggiare meglio, ma si ricostruisce fiducia. Oggi stiamo diffondendo fiducia in questa terra».
Finora l’opera, finanziata anche con i fondi del Programma operativo Fondo europeo di sviluppo regionale P.O. Fesr Sicilia 2007-2013, ha comportato un investimento di 535 milioni di euro. Il raddoppio totale della carreggiata, fino all’innesto con la A19 comporterà una spesa complessiva che dovrebbe superare il miliardo e mezzo di euro.
A Caltanissetta, intanto, la galleria che passa sotto la città è stata chiusa al traffico e le auto sono costrette a imboccare la statale di Pietraperzia per poi immettersi sulla A19 che in direzione Catania, nel tratto ennese, è percorribile a corsie alternate. Proprio sulle vicissitudini della A19, arrivano le rassicurazioni dell’assessore regionale Giovanni Pistorio che parla di 848 milioni di euro destinati alla manutenzione straordinaria per il rifacimento e la messa in sicurezza dell’autostrada. Soldi sbloccati solo dopo il collasso del viadotto Himera.