Ars/ Terza manovra finanziaria: all’appello mancano i soldi per i forestali e per gli enti che operano in agricoltura

IERI RIUNIONE FIUME IN COMMISSIONE BILANCIO E FINANZE. NON MANCANO LE PERPLESSITA’. ACCANTONATO L’ARTICOLO CHE PUNTA AD ELIMINARE LE PENSIONI INTEGRATIVE IN ALCUNI ENTI REGIONALI

Piano piano, nella Commissione Bilancio e Finanze dell’Ars, si prova a mettere in piedi la terza manovra finanziaria. Operazione non facile perché, al di là dei proclami e delle dichiarazioni ‘tranquillizzanti’, i conti, in realtà, non tornano. All’appello mancano 70, forse 80 milioni di euro per i lavoratori della Forestale. E mancano anche i soldi pere gli enti strumentali della Regione che operano in agricoltura.

Fermo restando – come abbiamo scritto ieri – che i veri conti si faranno a Sala d’Ercole la prossima settimana, già da ieri, in Commissione Finanze, sono emersi i primi problemi.

A un certo punto, ieri, si è diffusa la voce che i contratti di un nutrito drappello di operai della Forestale sarebbero stati rescissi per mancanza di soldi. Da qui il caos. Tanto che il parlamentare Vincenzo Vinciullo, per rasserenare gli animi, ha vergato e inviato agli organi di stampa un comunicato per tranquillizzare gli operai, soprattutto quelli che operano nel Servizio antincendio.

Proviamo, adesso, a raccontare, per grandi linee, quello che è avvenuto in Commissione Finanze.

I lavori sono andati avanti tutto sommato spediti perché sono stati accantonati un paio di articoli. E’ stato messo da parte, ad esempio, l’articolo che dovrebbe eliminare le pensioni integrative di alcuni enti strumentali della Regione. L’argomento, a nostro modesto avviso, tornerà ad occupare le pagine dei giornali nei prossimi giorni.

Sulla manovra c’è poco da dire. C’è la disponibilità dei ‘famigerati’ 550 milioni di euro circa arrivati da Roma in seguito al ‘Patto di Giuda’, ovvero dopo che il Governo regionale di Rosario Crocetta ha rinunciato non si capisce ancora a quale cifra legata a contenzioni Stato-Regione.

A questi 550 milioni di euro circa si dovrebbero aggiungere 350 della vecchia disponibilità, più forse, un centinaio di milioni tagliati alla sanità. Nel complesso, la disponibilità finanziaria dovrebbe essere pari a poco più di un miliardo di euro. 

Detto questo, e fatti tutti i conti al netto delle tante cose che si dicono in giro, come già accennato, non mancano le preoccupazioni per gli operai della Forestale.

Ieri è arrivata la notizia che i 20 milioni di euro stanziati per gli operai della Forestale nella precedente manovra si sarebbero ‘materializzati’. Ricordiamo che nella passata manovra, tra le entrate, sono previsti 100 milioni di euro appesi alla trattativa con lo Stato.

Di questi, è noto, 80 milioni di euro dovrebbero andare ai Comuni e 20 milioni ai forestali. Ma siccome, bene che andrà, di questi soldi si avrà contezza alla fine di questo mese, o ad agosto (e forse a settembre: ammesso, ovviamente, che si materializzino), il Governo regionale, non si sa come (a quanto pare ‘raschiando’ tra le risorse destinate ad eventuali emergenze), avrebbe trovato questi 20 milioni di euro.

All’appello, però, per garantire il minimo di giornate lavorative agli operai della Forestale, ne mancano ancora un bel po’. Quanti? L’abbiamo già detto: 70, forse 80 milioni di euro.

Mancano pure le risorse per i già citati enti strumentali della Regione in agricoltura (Istituto Zootecnico, Incremento ippico di Catania e via continuando).

Oggi, su questi e su altri argomenti si dovrebbe sapere di più.

Resta da capire il perché, quando mancano i soldi per far quadrare i conti della manovra, chissà perché, i primi ad essere sacrificati sono gli operai della Forestale.

Nel complesso, a parte i ‘buchi’ ancora da coprire, tra i parlamentari di Sala d’Ercole c’è la consapevolezza che la manovra dovrà essere varata entro la fine di luglio. Come – e con quali ‘correzioni’ – non lo sappiamo, dal momento che il Governo di Rosario Crocetta, in Aula, non ha una maggioranza.

Questo significa che a dettare l’agenda parlamentare saranno le maggioranza che si formeranno in Aula di volta in volta sui vari argomenti.

Questa – considerate le ristrettezze finanziarie della Regione – dovrebbe essere l’ultima manovra finanziaria di quest’anno con qualche risorse da spendere. Normale che ogni parlamentare cerchi di ritagliarsi qualcosa per i propri territori.

Nel complesso, non c’è ostruzionismo.


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