Ars, niente soldi per Ragusa Ibla. Di Pasquale e Assenza: “Una truffa vergognosa”

LA RABBIA DEI DEPUTATI RAGUSANI DURANTE LA SEDUTA DI IERI

Sala d’Ercole torna a riunirsi oggi alle 16. All’ordine del giorno ancora la manovra di variazioni del Bilancio che è arrivata in Aula senza le norme stralciate dalla Presidenza dell’Ars (norme che poco avevano a che fare con una manovra tecnica e che finiranno in un ddl ad hoc).

Ieri i deputati sono riusciti a fare ben poco nonostante la seduta si sia protratta fino alle 8 di sera. Il dibattito in Aula è stato accesissimo. Solo quattro gli articoli approvati:i fondi per gli enti locali, 39 milioni, di cui 15 per le ex Province, quelli per i forestali del servizio antincendio, che ammontano a 24,7 milioni. E, alla fine, dopo una battaglia dialettica con il Governo (c’era l’assessore all’Economia, Luca Bianchi, in Aula )  c’è anche il via libera per le borse di studio agli studenti di Medicina (un milione) e a 500 mila euro destinati al “reddito minimo di inserimento” per circa duemila senza lavoro delle province di Caltanissetta, Enna e di un’area del Catanese.

Uno dei punti più controversi durante la seduta di ieri è stato quello relativo ai fondi per il completamento del recupero del centro storico di Ragusa Ibla. Che non arriveranno. L’emendamento proposto dai deputati  Assenza, Vinciullo e Falcone, è stato, infatti,  bocciato: “Questo emendamento trova ragione nel fatto che, in sede di variazione di bilancio, all’ultimo momento, per sopperire ai fondi mancanti per il trasferimento agli enti locali e, in particolare per le province, si sono tolti 500 mila euro dal capitolo che in sede di approvazione di bilancio era stato destinato nella misura complessiva di 5 milioni al recupero del centro storico di Ragusa-Ibla- ha detto in Aula Assenza. Che ha aggiunto:

 “La cosa che, a mio parere, è più grave è che si è giustificato questo depauperamento del Fondo con la scusante che queste somme venivano destinate a rimpinguare le esauste finanze della provincia regionale di Ragusa. Qui si è consumata – mi perdoni il termine – una vera e propria “truffa” a danno della provincia di Ragusa. Vi è stata una quindicina di giorni fa una riunione complessiva alla presenza del Presidente della Regione, dell’Assessore per l’economia, con tutti e nove i commissari delle province regionali siciliane perché mancavano all’appello quattro milioni di euro. Dai conteggi fatti in sede di quella Conferenza dei servizi, questi quattro milioni mancavano proprio per la provincia di Ragusa.  La provincia di Ragusa è stata – e lo dico tra virgolette – “costretta” a firmare la rinuncia a quote di patto pari a 4 milioni di euro. Per cui i 4 milioni di euro spettanti alla provincia di Ragusa erano già coperti attraverso questa rinuncia a quote di parte.  In sede di Commissione Bilancio che cosa è invece avvenuto?  Questi 4 milioni sono stati ridotti a 3,8 milioni e – beffa che si aggiunge alla beffa – 500 mila euro di questo capitolo sono stati prelevati dai fondi stanziati per Ibla. Siamo stati, cari colleghi della provincia di Ragusa, contenti e gabbati“.

La replica dell’assessore Bianchi non ha lasciato scampo. Ha ribadito cioè che questi tagli sono stati concordati con il Sindaco di Ragusa che ha preferito tamponare altre emergenze: “Per  far fronte al trasferimento dei disabili, abbiamo verificato con il Comune che stornare questi 500 mila euro dal bilancio comunale non avrebbe creato dei contraccolpi ingestibili da parte del comune, tant’è vero che sia il sindaco, sia l’assessore al bilancio del comune, che ho sentito il giorno successivo, hanno verificato che nelle pieghe del bilancio riuscivano ad assorbire questo mancato trasferimento”

Fatto questo stigmatizzato da un altro deputato ragusano, Nello Di Pasquale: “Alla fine sono stati decurtati i soldi destinati alla legge speciale su Ibla. Ieri  pomeriggio l’Ars, nelle votazioni delle variazioni di bilancio, prendendo atto dell’accordo manifestato dal sindaco di Ragusa, Federico Piccitto, ha dunque provveduto a decurtare l’importo previsto ad inizio d’anno in Finanziaria, trasferendo 500 mila dei 5 milioni di euro che si era riusciti ad ottenere in favore del fondo per le Province.  Si è consuma una delle pagine più vergognose che a mio avviso abbia interessato la legge speciale 61/81 su Ibla e il centro superiore di Ragusa.

“Si è presentato uno scenario che si è ripetuto per diversi anni all’Ars, ovvero – ha dichiarato Di Pasquale- la spasmodica ricerca di azioni per togliere qualcosa dalla legge 61/81 o per non rifinanziarla del tutto. Su questo, come si ricorderà, ci sono sempre stati grandi litigi, anche tra persone dello stesso partito e perfino amici, mi riferisco alle divergenze che partendo da questa vicenda sono nate tra me e l’on. Leontini, ma per la prima volta nella storia della città di Ragusa, nello spazio dietro ai banchi dell’Ars non c’erano il sindaco con i suoi consiglieri ad urlare allo scandalo, ma non c’erano neanche in aula i rappresentanti del partito del sindaco a difendere la norma così come avvenuto dal 1981 fino a ora. Il quadro di ieri era completamente diverso visto che anche l’assessore regionale ha più volte ribadito che l’accordo per prelevare le risorse c’era stato con il pieno assenso del sindaco di Ragusa. Abbiamo cercato, accerchiati dai deputati di tutte le altre Province, io e il collega Assenza e anche altri parlamentari, di evitare questo scippo e di far capire che era necessario invece mantenere le risorse alla città di Ragusa, ma una volta che c’era l’avallo del sindaco Piccitto ci siamo dovuti sentir dire dal capogruppo del Movimento 5 Stelle, Cancelleri, che il Comune ha dato il via libera perché è un nuovo modo di far politica. Praticamente ci siamo trovati dinnanzi all’inconsistenza assoluta del nulla, all’orrore del pressapochismo legato alla totale non conoscenza di quello che è la legge su Ibla”.

 

 

 

 


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