Tanto lavoro più fuori dall’Aula che dentro sala d’Ercole per l’Assemblea regionale siciliana nella prima giornata di voto del cosiddetto collegato Ter, l’integrazione della manovra finanziaria della Regione. Dopo varie sospensioni e attese scandite da incontri bilaterali e di coalizione, la seduta riapre poco dopo le 17.30, con il presidente dell’Assemblea Gaetano Galvagno che mette subito fine a una delle tante questioni che hanno attirato l’attenzione di deputati e stampa negli ultimi giorni: l’articolo che puntava a salvare i deputati incappati in casi di ineleggibilità, presente nel maxiemendamento presentato dal governo.
Secondo Galvagno, il salva-ineleggibili «non era stato concordato in conferenza dei capigruppo. Mi spiace per qualcuno che ha voluto parlare in maniera accesa su questo argomento». Norma che, però, non finirà nel cestino, ma sarà esaminata dalle commissioni di merito. Totalmente da riscrivere, invece, il primo articolo del maxiemendamento, quello che prevedeva le cosiddette mancette, microfinanziamenti a Comuni e associazioni. Poi subito una nuova sospensione. Ripartono gli incontri bilaterali e, infine, la Capigruppo, in un clima raccontato come «acceso» dai protagonisti. La prima ipotesi, con tanto di modifica del testo, prevedeva la soppressione di tutti i finanziamenti al di sotto dei diecimila euro.
Infine, la decisione di eliminare tutti gli stanziamenti e creare tre macrofondi gestiti direttamente dagli assessorati: uno per Turismo, uno per Politiche sociali e uno per la Famiglia. Fondi in cui saranno divisi i circa 18 milioni di euro a disposizione, per poi essere assegnati ai Comuni. «Si farà tramite avviso», dice il presidente dell’Assemblea piuttosto contrariato da una soluzione che, secondo lui, rischia di allungare le tempistiche rendendo più difficile l’impegno delle somme da parte dei Comuni entro la scadenza del 31 dicembre. «Restano gli assegnatari, abbiamo tolto gli importi», sostiene invece Marco Falcone, assessore all’Economia, che chiosa aggiungendo che «sono aumentati gli appetiti». Mentre il presidente della Regione Renato Schifani, presente durante i lavori, sorride, ma non si sbilancia. E alle 19, mentre è ancora in corso la Capigruppo, ad avere la meglio è ancora la confusione.
Confusione che certo non si dissipa col passare delle ore. Alle 21.20 i deputati tornano in Aula. L’articolo uno cambia di nuovo: restano capitoli e importi destinati a infrastrutture e sociale così come si trovavano nel maxiemendamento originale. Per quanto riguarda invece il turismo, in questo caso sì, si creerà un fondo in capo all’assessorato, con un elenco di beneficiari, ma cifre incognite. L’articolo tuttavia non è stato ancora scritto e per questo, al termine di una giornata folle, è stata rinviata alle undici di domani, nonostante il governo spingesse per chiudere la pratica in giornata.
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