Ars, la lunga maratona per l’elezione dell’ufficio di presidenza

Giornata senza fine e piena di colpi di scena quella che ha visto riunirsi l’Assemblea regionale siciliana per la seconda volta in questa legislatura. Una giornata che prevedeva solo due punti all’ordine del giorno, il primo dei quali è presto evaso, con il veloce giuramento dei dodici assessori che compongono la giunta di governo voluta da Renato Schifani, inclusi i cambi in corsa con l’inserimento di Elena Pagana, moglie di Ruggero Razza, e di Francesco Paolo Scarpinato. Cambi che non sono avvenuti senza strascichi, con due storici parlamentari di Fratelli d’Italia: Giorgio Assenza e Giusi Savarino, costretti a farsi da parte per due nomi, specie il primo, fortemente voluti da Nello Musumeci, il cui spirito sembra non smettere di aleggiare tra le stanze di Palazzo dei normanni.

Un fantasma che disturba i sonni di Gianfranco Miccichè, ormai in rotta di collisione con la totalità della maggioranza, specie con quella che veste i suoi stessi colori. Dopo il giuramento, infatti, la seduta viene sospesa: l’obiettivo è quello di trovare una mediazione con il coordinatore regionale di Forza Italia, fermamente intenzionato a creare un proprio gruppo con i suoi tre fedelissimi Mancuso, D’Agostino e Calderone. Un’idea che non preoccupa il partito, che intanto ha già scelto Stefano Pellegrino come nuovo capogruppo. Ma Miccichè ha giocato d’anticipo, inviando una diffida formale ai concorrenti interni a utilizzare il nome di Forza Italia, di cui, fino a prova contraria, detiene i diritti in Sicilia, in quanto capo regionale del partito. Alla fine inutili saranno i tentativi del presidente dell’Ars Gaetano Galvagno di far desistere il suo predecessore, la seduta si riapre con la richiesta dello stesso Galvagno di trovare quanto prima una soluzione bonaria che metta d’accordo i due gruppi, che intanto hanno assunto il nome di Forza Italia 1 e Forza Italia 2.

E Forza Italia 2 mette subito a segno un colpo da ko per la maggioranza, che va sotto perdendo la prima vicepresidenza, con la forzista Luisa Lantieri (sponda Pellegrino), preferita nelle gerarchie all’ultimo minuto all’autonomista Giuseppe Geremia Lombardo, nipote di Raffaele, e al miccicheiano Mancuso, che viene superata nei voti dal candidato delle opposizioni, Nuccio Di Paola. 35 a 32 il risultato finale dopo il voto dei 68 presenti. La seduta va nuovamente in pausa e riparte la macchina della diplomazia, ci sono da assegnare ancora tutte le cariche dell’ufficio di presidenza e la maggioranza non vuole concedersi altri passi falsi, tanto che i 30 minuti di sospensione diventano oltre due ore. Ma i colpi di scena non sono terminati.

La seduta riprende e tutto sembra andare nel verso giusto per Schifani e i suoi, che non trovano particolari difficoltà nell’eleggere come deputati questori Giuseppe Geremia Lombardo (36 voti) e Vincenzo Figuccia (34 preferenze), con l’opposizione che piazza Nello Dipasquale con 25 voti, ma la vera bagarre si scatena per i segretari. Si vota a ridosso delle 20, con la maggioranza che spinge per i nomi di Riccardo Gallo, Forza Italia (che risulterà primo eletto con 36 voti, causando una nota stampa giubilante da parte di Forza Italia 1 e Stefano Pellegrino) e il musumeciano Pino Galluzzo, secondo con 34 voti. Terzo si piazza Giuseppe Lombardo, omonimo dell’autonomista, ma eletto tra le fila di De Luca sindaco di Sicilia, ma a sorpresa quest’ultimo rifiuta la poltrona e lo stesso fa Alesandro De Leo, che lo segue quanto a voti.

Si inizia a cercare chi dovrebbe essere eletto tra i tre a pari punti, tutti con un voto a testa, ma il responso del segretario generale arriva come una sentenza: per questo tipo di elezione non è previsto lo scorrimento. Tutto da rifare, dunque, almeno per il segretario mancante dei tre. Alla fine il posto andrà a Federica Marchetta (Udc) quando l’orologio da più di un quarto d’ora ha superato le 22. Cateno De Luca motiverà la scelta di Lombardo con una nota stampa che se la prende tanto con la maggioranza quanto con le altre opposizioni. «Non abbiamo partecipato alla spartizione dei rimanenti posti dell’ufficio di presidenza con i questori e i segretari – si legge – perché siamo fermamente convinti che la moralizzazione della politica debba iniziare proprio da Palazzo dei Normanni rendendo pubbliche tutte le dinamiche che all’ombra del parlamento siciliano forniscono una rappresentazione distorta tra maggioranza e pseudo opposizione. In questi giorni scanditi da incontri e riunioni per la definizione dell’ufficio di presidenza ancora una volta abbiamo assistito alle vecchie dinamiche “mamma ciccio mi tocca… ciccio toccami che mamma non c’è”. Questa fase iniziale conferma ciò che qualcuno ha cercato di mettere in dubbio, attribuendoci ruoli che non abbiamo né richiesto né voluto, ovvero che siamo l’unica e autentica opposizione all’ex maggioranza di Schifani e alle pseudo opposizioni Pd e Cinque stelle».


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]