È accaduto oggi nel corso dei lavori a Palazzo dei Normanni. A ricordare l'impegno dell'ex assessore regionale è stato il deputato di Forza Italia, che dichiara a MeridioNews di non sapere che il politico democristiano fu iscritto al Capitolo nazionale riservato. Le carte fanno parte dei lavori della commissione d'inchiesta sulla P2
Ars ferma per commemorare parlamentare massone Figuccia: «Era in una loggia segreta? Non lo sapevo»
«Faceva parte di una loggia segreta? Non potevo saperlo, negli anni Ottanta non ero neanche nato». A parlare è il deputato regionale – ex Mpa, oggi Forza Italia – Vincenzo Figuccia, promotore all’Ars di un minuto di silenzio in memoria di Paolo Iocolano, parlamentare democristiano morto venerdì scorso all’età di 93 anni. Iocolano, nel corso della propria carriera, è stato assessore regionale agli Enti locali nonché assessore al Comune di Palermo, ed è proprio per ricordare il suo impegno politico che Figuccia è intervenuto in Aula. Quello a cui, però, il deputato azzurro non ha fatto riferimento è stata l’appartenenza di Iocolano alla loggia coperta del Capitolo nazionale riservato, presso il Rito scozzese antico e accettato di Palazzo Giustiniani, guidato dal sovrano gran commendatore Manlio Cecovini.
Siamo nel 1981, e la commissione parlamentare d’inchiesta sulla loggia P2 ottiene il sequestro di documenti relativi ad altri gruppi segreti, orbitanti in qualche maniera attorno alla creatura ideata da Licio Gelli. Tra le migliaia di pagine redatte dalla commissione guidata da Tina Anselmi, sette riguardano proprio Iocolano: si tratta, perlopiù, dei giuramenti fatti dal parlamentare nel corso di quell’anno. Come quello per il nono grado della loggia: «Consento, se avessi la disgrazia e la vergogna di mancare al mio giuramento, di essere io stesso immolato: che i miei occhi siano privati della luce con un ferro rovente», si legge nel documento autografo di Iocolano.
Lo scioglimento del Capitolo nazionale riservato – comunicato a Iocolano a ottobre del 1982, con una lettera in cui si faceva presente che «per poter ancora appartenere al Rito scozzese antico e accettato» avrebbe dovuto iscriversi a una loggia regolare – segue i convincimenti della commissione di un rapporto diretto tra la P2 e le logge che servivano a fornire copertura al gruppo di Gelli. Di tutto ciò, però, pare non ne sapesse nulla Figuccia. «Sono fatti che non potevo conoscere», commenta il deputato a MeridioNews. E a parziale giustificazione di tale ignoranza ci sarebbe il periodo in cui si sono verificati i fatti. Anche se, per essere precisi, quando Iocolano fu costretto a tirarsi fuori dalla massoneria segreta, Figuccia era nato. Da otto anni.